Il 10 agosto di ogni anno, durante la notte di San Lorenzo, tutti offrono il loro sguardo al cielo in cerca di qualche stella cadente capace di avverare i loro desideri. Ma forse in pochi sanno che lo spettacolo può essere ancora più suggestivo e romantico se visto in inverno.
Per riuscire a vedere più stelle possibili a occhio nudo occorre prima di tutto individuare dei luoghi vergini dall’inquinamento luminoso, il vero nemico del cielo notturno. Nel mondo, deserti come il Kalahari in Namibia o le alture del Perù offrono l’opportunità di osservare le costellazioni con un nitore che in città si può solo sognare.
Gli appassionati di cieli stellati per fortuna oggi possono facilmente raggiungere questi luoghi remoti con più facilità grazie all’astroturismo, un fenomeno sempre più in crescita e di grande successo, sia tra gli esperti di astronomia, sia tra i più semplici romantici e curiosi. Questa nuova forma di turismo non fa eccezione anche nel Bel Paese, che vede al centro di questi particolari viaggi astrali le sue principali catene montuose.
Come prepararsi a una notte sotto al cielo di montagna
Prima di affrontare una fredda notte in alta quota meglio scaldarsi per bene durante il giorno tra le mura di casa propria magari accendendo una caldaia ibrida Daikin, cioè dotata anche di pompa di calore per rendere più efficiente e sostenibile il sistema di riscaldamento di casa.
Dopodiché occorre anche indossare il giusto abbigliamento: in montagna di notte le temperature scendono vertiginosamente e non ci si può far cogliere impreparati. Giacca a vento, guanti, cappello e scarpe da trekking sono fondamentali; per i più freddolosi si consiglia anche di usare delle maglie termiche, traspiranti e perfette per trattenere il calore corporeo.
I più esperti di notti all’addiaccio in alta montagna sanno anche quanto sia importanti avere con sé uno zaino attrezzato per qualunque evenienza, una tenda per ripararsi dal vento e un sacco a pelo specifico per sopportare temperature molto rigide. Per essere dei turisti delle stelle in montagna occorre prestare massima attenzione e non sottovalutare mai dei potenziali pericoli.
Le mete di montagna dell’astroturista
Attrezzati di tutto punto si può dare il via al proprio personalissimo tour delle stelle. Ma quale meta scegliere?
In Valle d’Aosta, nella provincia di Valtournenche, più precisamente a Plateau Rosa, il cielo è di un blu intenso; la zona non conosce inquinamento luminoso ed è anche la sede di un’importante stazione meteorologica. Qui a 3.488 m s.l.m. il panorama è mozzafiato, sia di giorno, che di notte.
In Trentino invece è il Passo dello Stelvio ad attirare gli appassionati di stelle. Con i suoi 2758 m di altezza è il secondo valico automobilistico più alto d’Europa. Le temperature sono quelle tipiche di un ghiacciaio, ma nelle notti serene, lo spettacolo notturno è garantito.
Spostandoci verso sud incontriamo gli Appenini e in particolare il Monte Cimone, un luogo perfetto per ammirare la Via Lattea e non solo. L’altezza è inferiore rispetto ai due luoghi precedenti, ma lo splendore del cielo non viene comunque intaccato da luci cittadine e altre fonti luminose: una condizione perfetta e imprescindibile per l’astroturista.
Articolo scritto in collaborazione con Climastore.