Per gli appassionati di sci – ed in particolare di discesa libera – la Streif di Kitzbühel è la Discesa (sì, proprio con la D maiuscola) per eccellenza. Lo è pure per gli stessi sciatori, i quali cambierebbero volentieri una coppa del mondo oppure una medaglia olimpica per vincere qui almeno una volta. Difatti, trionfare sull’Hahnenkamm significa entrare nella storia della disciplina. Se si ripete più volte l’impresa allora si diventa una leggenda.
La pista, con le dovute precauzioni del caso, è aperta a tutti sebbene sia caldamente consigliato che i punti più complicati vengano affrontati soltanto dagli sciatori più esperti. In ogni caso, vi è un tracciato semplificato che evita le parti pericolose e che quindi si adatta meglio agli altri appassionati.
Per chi come me preferisce la montagna d’estate, in questo periodo si può scendere lungo il sentiero che attraversa la Streif immaginando il passaggio degli atleti nei punti più spettacolari. Ed è quello che ho fatto un sabato di inizio luglio accompagnato da Gaby Schuler, la mia guida austriaca di fiducia.
A piedi giù per la Streif di Kitzbühel
L’alone di sacralità che avvolge l’Hahnenkamm lo si percepisce già da valle al momento di salire sulla funivia. Infatti, ogni cabina porta il nome dei vincitori di discesa, super-G e slalom delle varie edizioni. Se siete fortunati potrete individuare anche quelli italiani, tra tutti Ghedina, Tomba e più recentemente Paris (due discese ed un super-G) e Fill. Il record di vittorie spetta allo svizzero Didier Cuche che si è aggiudicato cinque discese libere.
Una volta arrivato in cima – 1.665 m d’altezza – per prima cosa mi dirigo subito al cancelletto di partenza per l’immancabile foto di rito. Da qui noto subito l’estrema pendenza della pista, difatti nel primo tratto si raggiungono già i 100 km/h.
La casetta ospita un piccolo museo che racconta la storia della Streif, dalle sue origini – la prima gara si svolge nel 1931 – fino ai giorni nostri. Una mappa illustra il tracciato della discesa, coi suoi punti chiave ed alcune informazioni tecniche, del super-G e quindi dello slalom (che però passa altrove).
Ero già stato qui svariate estati fa (almeno una decina) e così ho potuto notare i lavori che sono stati fatti per migliorare l’esperienza dei camminatori sulla pista dell’Hahnenkamm. Così, lungo il sentiero che segue la discesa, si possono osservare dei pannelli informativi posti in corrispondenza delle zone più impegnative:
- la Mausefalle – che tradotto significa “trappola per topi” – con una pendenza dell’85%, un salto di circa 80 m ed una velocità attorno ai 120 km/h;
- la Steilhang, una doppia curva in contropendenza che va a sfiorare le reti di protezione e viene fatta ai 100 km/h;
- un lungo tratto di scorrimento in cui non vi sono particolari difficoltà ma che premia la bravura di chi sa far scivolare meglio gli sci;
- nel medesimo tratto si segnala il Seidlalm, circa metà discesa, dove si trova il rifugio nel quale nel 1966 si pensò di istituire la Coppa del mondo di Sci alpino;
- l’Hausbergkante, è qui che quasi sempre si decidono le sorti della gara poiché è una diagonale molto ripida da affrontare molto bene per immettersi sul rettileo finale con la traiettoria migliore;
- lo Zielschuss, gran finale ai 140 km/h con un salto spettacolare (ma ridimensionato dopo l’incidente di Albrecht nel 2009) che conduce al traguardo.
Per chi è abituato alla gara – a proposito, il prossimo appuntamento con la Streif di Kitzbühel è fissato per il 21-26 gennaio 2020 – rivedere la pista d’estate con l’erba fa uno strano effetto. Ciò nonostante, i tratti salienti sono facilmente riconoscibili ed è così possibile rivivere l’emozione della discesa.
Personalmente, fatta di persona, mi ha ancora più convinto che gli atleti, oltre ad essere dei fenomeni, devono avere una sana dose di “pazzia” per scendere a tutta velocità da un pendio del genere.
Il Legenden Park
Una volta giunti in paese, attraversate i binari della ferrovia (ove indicato) e deviate a sinistra. All’altezza della zona d’arrivo della gara si trova il Legenden Park – il Parco delle Leggende – dedicato ad una serie di storici sciatori austriaci tra cui spicca il leggendario Toni Sailer. Inoltre, qui potete scoprirne di più sulla nascita della Coppa del Mondo e leggere, suddivisi per nazioni, i nomi di tutti gli atleti che hanno vinto a Kitzbühel.
Mentre siete qui, non perdetevi la terrazza panoramica da cui potete osservare il tratto finale della Streif ed i traguardi della dicesa/super-G a sinistra e quello dello slalom sulla destra.
Informazioni pratiche per la Streif
La funivia costa 19,60€ per la tratta singola mentre andata/ritorno si spende 24,50€. I bambini hanno tariffe ridotte mentre sono disponibili ulteriori sconti per i possessori di guest cards oppure a seconda del giorno: il lunedì vi è un 20% di sconto per le donne, il martedì per gli over 60 ed il venerdì per gli uomini.
D’estate, la prima corsa è alle 8:30 mentre l’ultima è alle 17, il venerdì è operativa anche dalle 17:45 fino alle 23 mentre il sabato l’orario è prolungato fino alle 19.
È bene precisare che quello della Streif non è assolutamente l’unico sentiero che parte dalla cima dell’Hahnenkamm, difatti la scelta non manca e soddisfa le esigenze di tutti.
Non mancano neppure i rifugi dove fare una pausa per riposare e mangiare. Io e Gaby abbiamo pranzato al SeidlAlm, situato più o meno a metà del tracciato della discesa. Questo posto è particolarmente conosciuto poiché qui nel 1966 venne ideata la Coppa del Mondo di Sci alpino e poi perché in questa zona visse Hansi Hinterseer, ex sciatore austriaco – vincitore di una Coppa del Mondo di slalom gigante nella stagione 1972-1973 e di una medaglia d’argento l’anno successivo ai Mondiali di Sankt Moritz – oggi reinventatosi attore e cantante di una certa fama a livello nazionale.
Infine, per quel che riguarda la passeggiata giù per la Streif, il percorso non è particolarmente impegnativo. Detto questo, rimangono valide le solite raccomandazioni che si danno a chi cammina in montagna. Per la discesa calcolate un paio d’ore abbondanti, il tempo necessario per fare le foto e scoprire storia ed aneddoti dei punti salienti della gara.