Itinerari e consigli per viaggi lenti

Terrazza panoramica del Museo di Palazzo Reale a Genova

Rolli Days, itinerario alla scoperta dei Palazzi dei Rolli nel centro storico di Genova

Il weekend dell’1-2 aprile è stata l’occasione per partecipare per la prima volta ai Rolli Days di Genova. Infatti, avevo sempre sentito parlare dei palazzi dei Rolli ma non avevo ancora avuto l’opportunità di visitarli. Inoltre, ho avuto l’onore di partecipare a questo evento in qualità di “Ambasciatore dei Rolli” (#RolliAmbassador). Assieme ad altri blogger ed instagrammer abbiamo raccontato la nostra giornata sui canali social di Visit Genoa prendendo parte ad alcune iniziative speciali.

Ma andiamo con ordine…

 

Che cosa sono i Rolli di Genova…. ed i Rolli Days?

I Rolli di Genova sono una serie di palazzi risalenti al XVI° secolo e proprietà delle famiglie più importanti dell’antica Repubblica Ligure. Il termine “rolli” compare per la prima volta nel 1576, quando Andrea Doria redige la lista ufficiale suddivisa in tre categorie a seconda della ricchezza dei proprietari. L’elenco include i palazzi dove personalità di spicco come il papa, la famiglia reale ed i capi di stato avrebbero potuto alloggiare in occasione delle loro visite ufficiali in città. Per i padroni di casa si trattava di una bella vetrina per farsi conoscere e mettere in evidenza il proprio status quo.

Il tessuto urbano venne rivoluzionato con la nascita delle Strade Nuove, le attuali Via Balbi, Via Cairoli e Via Garibaldi. Esse, grazie ai loro lussuosi edifici ed al patrimonio architettonico-artistico che custodiscono, diedero il via al “secolo d’oro” della città, soprannominato anche il “Rinascimento genovese”.

Il 13 luglio del 2006 l’Unesco inserisce 46 palazzi dei Rolli nella lista dei Patrimoni dell’umanità, riconoscendone così quello che fu il loro valore per lo sviluppo dell’architettura urbana europea dell’età moderna. Per celebrare tale evento, a partire dal 2009 si svolgono i Rolli Days, due weekend all’anno (aprile-ottobre) durante i quali i palazzi sia pubblici che privati vengono aperti ai visitatori. Salvo rare eccezioni, l’entrata è gratuita ed inoltre vengono organizzate visite guidate con ricercatori e studenti di beni culturali.

 

Visita del Palazzo Reale di Genova

"Il più bello tra tutti i palazzi di Genova è a mio giudizio 
quello di Gerolamo Durazzo in via dei Balbi.
Riuscirò a ricordare tutto quello che ho visto lì dentro?" 
C. De Brosses, 1739

 

La giornata inizia molto presto, infatti alle 8 mi trovo già a Palazzo Reale per visitarlo a porte chiuse. Ciò grazie a #emptymuseum, un’iniziativa internazionale volta a scoprire le meraviglie ed i tesori dei musei durante l’orario di chiusura. Assieme a Luca Leoncini, direttore delle collezioni di Palazzo Reale, abbiamo un’ora per visitare le stanze e la terrazza affacciata sul porto di Genova prima dell’arrivo dei turisti.

Terrazza panoramica del Museo di Palazzo Reale a Genova
Terrazza panoramica di Palazzo Reale

L’odierno Museo di Palazzo Reale è ospitato nella residenza della famiglia Balbi, costruita nel XVII° secolo, che venne poi acquistata da Eugenio Durazzo nel 1677, il quale la rimodellò secondo lo stile barocco ispirandosi ai palazzi romani. Nel 1824 divenne la dimora ufficiale dei Savoia e lo rimase fino a quando non venne acquisita dallo Stato.

La visita ripercorre gli oltre 300 anni di storia attraversando gli ambienti con decorazioni ed affreschi originali. Si parte dalla Galleria degli specchi – non ci sono abbastanza aggettivi per descriverla – e la Galleria della Cappella, entrambe arredate nel ‘700, per poi osservare le Sale del Trono, delle Udienze ed il Salone da Ballo risalenti al periodo dei Savoia. Non mancano due dipinti seicenteschi di Van Dyck dal valore inestimabile: il “Ritratto di Donna” e “Crocefisso”.

La Galleria degli Specchi nel Museo di Palazzo Reale a Genova
Galleria degli specchi
Visita del Museo di Palazzo Reale a Genova
Visita di Palazzo Reale

Gli esterni non sono da meno, con la già citata terrazza ed il giardino con piante esotiche. Nel cortile interno si può notare il risseu, un pavimento ciottolato presente in diverse piazze e sagrati della Liguria.

 

Itinerario di visita dei Palazzi dei Rolli

In occasione dei Rolli Days di aprile sono stati pensati quattro percorsi che permettessero alle persone di scegliere quali palazzi visitare tra i tanti aperti. Nel mio caso, l’itinerario che più mi aveva colpito inizialmente era “Atri, ninfei e giardini”:

"Nei più stretti vicoli del centro storico, nei suoi palazzi affastellati gli uni sugli altri, 
si aprono meravigliosi ninfei,ariosi scaloni, profumati giardini, 
proprio come accade nella magnificenza delle Strade Nuove rinascimentali e barocche."

Successivamente, data la vicinanza degli edifici ed il tempo a disposizione, ne ho seguito uno personalizzato e compreso tra alcune delle vie principali del centro storico di Genova: via Balbi, Piazza della Nunziata, via Lomellini e via del Campo.

Lo scopo delle prossime righe non è quello di raccontarvi la storia dei palazzi e le opere viste, non sono così esperto in materia e finirei per fare un mero copia-incolla dai siti più autorevoli. Piuttosto voglio condividere con voi ciò che ho provato ogni volta che entravo ed uscivo da ogni edificio.

In certi casi è stato un tuffo indietro agli anni universitari, quando facevo la spola tra Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi e Palazzo Gio Francesco Balbi, chiamati da noi studenti semplicemente Balbi 4 e Balbi 2, per frequentare i corsi di filosofia. In quel periodo, complici lo studio e la compagnia, non avevo avuto l’occasione di soffermarmi sull’architettura nobiliare dei vari piani e sul fascino degli affreschi sui soffitti delle biblioteche. L’unico particolare che avevo notato era la colonna “mozzata” al centro del cortile davanti al giardino. Ciò perché tra gli studenti si era diffusa una leggenda secondo la quale chi vi si fosse seduto non si sarebbe mai laureato. Io non credo molto a queste cose, tuttavia, per non rischiare, mi sono sempre tenuto alla larga. Un aspetto molto piacevole è stata la presenza degli studenti di beni culturali diventati guide per un giorno. Sicuramente per loro è stata una bella esperienza formativa utile a prendere confidenza nel parlare e confrontarsi con i visitatori.

Il Giardino di Balbi 4, uno dei Palazzi dei Rolli di Genova
GIardino di Balbi 4
Gli affreschi di Palazzo Balbi a Genova
Palazzo Balbi
Affresco della biblioteca di Balbi 4 a Genova
Biblioteca di Balbi 4

 

In altri casi l’elemento ricorrente è stato il panorama, ossia la vista sulla città che si ha dalle sale di palazzi come ad esempio Palazzo Lauro (o Nicolò Lomellini), affacciato su Piazza della Nunziata, oppure Palazzo Franco Lercari in via Garibaldi 3, dalla cui terrazza ho osservato l’incredibile flusso di gente che si spostava da un edificio all’altro.

Atrio di Palazzo Lauro a Genova
Atrio di Palazzo Lauro
Atrio di Palazzo Franco Lercari a Genova, novità dei Rolli Days 2017
Atrio di Palazzo Franco Lercari
Via Garibaldi (Strada Nuova) affollata per i Rolli Days vista da Palazzo Franco Lercari
Via Garibaldi – Strada Nuova

Per quel che mi riguarda, i colori sono stati i protagonisti della giornata. Non ricordo di aver mai visto in poche ore un’esplosione cromatica simile, con giochi di luce, ombre e riflessi ad impreziosire gli affreschi delle pareti e dei soffitti dei Palazzi dei Rolli. Fra questi, meritano una menzione quelli di Palazzo Brancaleone Grillo – tra l’altro una novità dell’edizione 2017 – dato che conservano ancora le tonalità originali del ‘500. Infatti, essendo stati scoperti da pochi anni, non hanno subito l’azione erosiva da parte degli agenti esterni.

Gli affreschi del '500 di Palazzo Brancaleone Grillo a Genova
Affreschi di Palazzo Brancaleone Grillo

Gli atri e gli affreschi sono stati un ulteriore filo conduttore della giornata, assieme alla mia espressione meravigliata di fronte a cotanta bellezza. Tra statue, colonne, scalini e porte in pietra nera, simboli nobiliari ed angoli da immortalare, tutti testimoniano la storia di Genova ed il suo passato glorioso, quando gran parte d’Europa la guardava come modello da seguire.

Ciò è stato rimarcato anche da Giacomo Montanari, ricercatore dell’Università di Genova, che ci ha accompagnato il sabato pomeriggio alla scoperta dei palazzi novità dell’edizione: Palazzo Brancaleone Grillo in Vico Mele 6, Palazzo de Franchi in Piazza Posta Vecchia e Palazzo Lercari in via Garibaldi 3. Un ringraziamento a lui per averci spiegato con “profonda leggerezza” le storie ed il significato delle opere custodite all’interno delle varie sale, facendo sì che anche i meno esperti potessero seguire il tutto con interesse.

Affresco nel soffitto di Palazzo Franco Lercari di Genova
Volta affrescata a Palazzo Franco Lercari

 

Con la visita di questi tre palazzi si conclude l’itinerario che mi ha portato indietro nella Genova del ‘500. Un “viaggio” che ha permesso non solo a me, ma anche ai miei colleghi ambassador, ai turisti ed ai genovesi stessi, di (ri)scoprire una parte dell’ampio patrimonio storico-artistico del capoluogo ligure. Infine, un ringraziamento va a Fabiana e Rossana dell’ufficio del turismo di Genova per avermi coinvolto in questa iniziativa.

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