Mérida, il capoluogo dell’Estremadura, è conosciuta principalmente per il suo passato di città romana, fondata da Augusto nel 25 a.C. con il nome di Emerita Augusta.
Gli scavi condotti nel corso degli anni hanno portato alla luce numerosi e preziosi reperti archeologici di quell’epoca, non a caso dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993.
Gran parte del mio soggiorno è stato dedicato proprio ad un itinerario sui luoghi e monumenti romani e ne parlo in questo articolo.
Visigoti, arabi e cristiani: alla scoperta della Mérida dopo i Romani
La crisi dell’Impero e le continue incursioni dei barbari portarono, intorno al sec. V d.C., all’annessione della città al regno visigoto dando così inizio ad un periodo di certa stabilità.
Tuttavia, già nel 715 passò sotto il controllo degli arabi e lo rimase fino al 1228, quando venne liberata da re Alfonso IX di León durante la Reconquista cristiana.
I luoghi elencati qui sotto sono legati a queste vicende mostrando una certa continuità storica (e non solo). Infatti, nella maggior parte delle volte si tratta di edifici sorti sulle fondamenta di strutture preesistenti che, in certi casi, vengono inglobate creando così un’interessante commistione di stili architettonici.
In questo articolo mi soffermo in particolare su alcuni dei palazzi e monumenti post-epoca romana, un itinerario alternativo che mi ha permesso di approfondire la conoscenza di Mérida visitando anche dei luoghi “inaspettati”.
Alla fine ho inserito la mappa con la loro ubicazione.
Parador de Mérida
I parador sono hotel di fascia medio-alta disseminati in tutta Spagna – ad oggi se ne contano un centinaio – ricavati in edifici storici. Sorgono sia in svariate città (Toledo, Segovia, Salamanca, Cuenca, Santiago di Compostela etc..) così come in aree naturali quali ad esempio Pirenei, Picos de Europa e Teide.
Il Parador de Mérida, situato nel cuore della città vecchia, è uno dei più antichi e venne inaugurato dal Re Alfonso XIII nel 1933. Si trova in un palazzo risalente alla prima metà del ‘700 che, nel corso dei secoli, svolse diverse funzioni tra cui convento, ospedale, carcere e museo.
Ciò spiega la coesistenza di spazi diversi in un’unica location. Certi ambienti comuni, compresi ristorante e caffetteria, sono accessibili anche a chi non alloggia nel Parador.
E questo va visitato perché custodisce alcune “chicche” davvero interessanti.
Nel chiostro si sono conservate delle colonne provenienti da edifici romani e visigoti e su cui sono ancora visibili delle incisioni arabe.

Vi è poi una sala dove sono esposti una serie di reperti archeologici come ad esempio alcuni frammenti di cornicioni romani.
Infine, uscendo nel giardino privato dell’hotel, allontanandosi di pochi passi dalla piscina se ne può scorgere una seconda, più piccolina ed apparentemente meno confortevole, dell’epoca romana.

Colección Visigoda
Avvicinandosi alla Plaza de España, il cuore del centro storico di Mérida, suggerisco di fare una tappa in questo museo ospitato all’interno di una precedente chiesa barocca fondata all’inizio del ‘600.
Visitabile gratuitamente, si tratta della collezione visigota più importante di Spagna. Essa comprende elementi decorativi di templi religiosi, pezzi di arredo nonché oggetti di uso quotidiano.

Il reperto archeologico che mi ha colpito maggiormente è il blocco di pietra di epoca romana presente nella cattedrale visigota di Santa Maria (andata perduta). L’epigrafe incisa su di esso e databile tra gli anni 601-648 d.C. riporta l’elenco dei santi le cui reliquie sarebbero state lì conservate.
Tra i nomi spicca quello dell’apostolo Giacomo (evidenziato nella foto qui sotto) e si tratta della sua prima menzione in assoluto nella penisola iberica. Il nome in lingua castigliana è Santiago e la storia di questo santo avrebbe avuto una grande influenza sulla Spagna ed in particolare sulla fondazione di Santiago di Compostela (avvenuta presumibilmente intorno all’814).

Plaza de España
A partire dall’epoca cristiana, questa piazza situata nel cuore di Mérida è stata sede del mercato e scenario di spettacoli teatrali nonché punto di ritrovo degli abitanti. La presenza dei porticati su alcuni dei lati la rendono a pieno titolo la plaza Mayor della città.

Oltre a bar e ristoranti con tavoli all’aperto, su di essa vi si affacciano edifici importanti come ad esempio la Concattedrale di Santa María, la costruzione più antica di questa zona e probabilmente eretta sulle fondamenta della precedente cattedrale visigota.
Vi è poi il Palacio de los Mendoza, progettato e rinnovato tra i sec. XV-XVII ed attualmente sede dell’hotel Ilunion Mérida Palace (5 stelle).
Il patio interno, con caffetteria, è accessibile a tutti e sulle pareti si possono apprezzare i caratteristici azulejos raffiguranti diversi momenti della Reconquista.

Alcazaba
All’imbocco dell’imponente ponte romano sorge l’antico complesso difensivo eretto dagli arabi nel sec. IX.
Le truppe islamiche, dopo aver sconfitto i visigoti, si insediarono nella città e decisero di costruire questa fortezza per controllare le continue rivolte locali. Per farlo, sfruttarono le fondamenta ed il materiale della precedente cinta muraria romana.

Ciò lo si nota ancora oggi, osservando le possenti pareti perimetrali e distinguendo le differenti fasi costruttive.
Anche esplorando l’ampio cortile interno si possono individuare le tracce di edifici romani e visigoti.

Quando Mérida venne conquistata dai cristiani, nel 1230, l’Alcazaba passò sotto il controllo dell’Ordine di Santiago e venne convertita in residenza e convento.
Salendo sulle mura si gode di una splendida vista sul ponte romano mentre, sullo sfondo, si staglia quello – inconfondibile – progettato da Calatrava su cui è stato deviato il traffico veicolare.

Parque de la Isla
Dal ponte romano si accede al polmone verde di Mérida, una vasta area verde che si estende nel cuore del fiume Guadiana ed attraversata da svariati percorsi per camminatori e ciclisti.
Esplorando il parco è possibile transitare al di sotto dei ponti monumentali che collegano il centro storico alla città moderna (e non solo). Appartengono ad epoche differenti e dunque contribuiscono a raccontare parte della storia del capoluogo dell’Estremadura.
Il più antico è ovviamente quello romano, l’ultimo è quello di Calatrava. Nel mezzo, il ponte ferroviario in ferro realizzato alla fine del sec. XIX.
Il parque de la Isla è il luogo ideale anche per gli appassionati di birdwatching dato l’alto numero di uccelli che vivono nella zona.

Basílica de Santa Eulalia
Concludo la visita di Mérida in quello che probabilmente è il luogo più caro ai suoi abitanti. Trattasi infatti del tempio religioso intitolato alla patrona della città, innalzato dove la giovane sarebbe stata martirizzata durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Diocleziano (303-305).
La chiesa ha origini antichissime ed una storia assai interessante dal punto di vista archeologico dato che, nel sottosuolo, sono stati rinvenuti i resti di un tempio paleocristiano e di edifici di epoche precedenti.

Nella cripta (ingresso a pagamento) si possono vedere ad esempio le fondamenta del peristilio di una casa romana inglobate con quelle della successiva necropoli cristiana.
Tra gli spazi funebri si riconosce quello dove, secondo la tradizione, sarebbe stata sepolta Santa Eulalia. Il cero lì sistemato facilita la sua individuazione.
Seppur abbastanza lontane rispetto al percorso della visita, si possono ancora apprezzare le pitture del sec. XVI che adornano le pareti di un mausoleo di epoca tardo-romana.
