Città moderna e dinamica con un centro storico pressoché intatto, sede di attività culturali ed artistiche nell’arco dell’intero anno, una provincia ricca di borghi pittoreschi ed una tradizione enogastronomica di prim’ordine. Ecco perché Pordenone andrebbe inclusa in una vacanza in Friuli-Venezia Giulia per trascorrervi due o tre giorni.
Cosa fare e vedere a Pordenone con più giorni a disposizione
“Pordenon è bellissimo, pieno di caxe, con una strada molto longa, si intra per una porta e si ensse per l’altra, va in longo”.
– Marin Sanudo
Il mio itinerario non può che cominciare dalla visita del capoluogo friulano alla scoperta del suo patrimonio artistico e culturale.
Si può iniziare percorrendo le arterie principali della città, tra cui Corso Garibaldi e soprattutto Corso Vittorio Emanuele II con i suoi negozi e bar sotto i portici. Camminate con lo sguardo all’insù per non perdervi gli affreschi dai colori vivaci presenti sulle facciate degli edifici signorili di stile gotico e rinascimentale.
Ciò che colpisce è proprio l’abbondanza di tali decorazioni, una caratteristica derivata dalla volontà degli abitanti di ricostruire e valorizzare la città dopo il devastante incendio che la distrusse nel 1318. E così, i palazzi delle famiglie più ricche vennero affrescati con motivi geometrici, floreali e con i relativi scudi. In questa maniera, il nucleo medievale di Pordenone è diventato un autentico museo a cielo aperto che ne racconta il passato più glorioso.
Se capitate da queste parti il mercoledì e/o il sabato, in Piazza della Motta si svolge il mercato, usanza in vigore addirittura dal ‘400. Già che ci siete, soffermatevi per osservare alcuni edifici emblematici come l’ex Chiesa di San Francesco, risalente al secolo XV ed oggi utilizzata come sede di eventi culturali, e la Biblioteca Civica ricavata all’interno del Palazzo del Monte dei Pegni.
Alla fine del corso si giunge dinnanzi al Palazzo del Comune, il simbolo del centro storico di Pordenone e dove tutti i sabati alle 11:00 ha inizio una visita guidata gratuita della città. Costruito nel secolo XIII in laterizio ed in puro stile gotico, risaltano le finestre trifore e le due torri campanarie gemelle. La Pinacoteca al suo interno ospita un’importante collezione di quadri di pittori prevalentemente veneti tra le più interessanti dell’intera regione. Tra gli artisti friulani non si può non citare colui nato proprio qui, ossia Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto non a caso “Il Pordenone”, per il quale il settembre prossimo verrà dedicata una mostra delle sue più grandi opere.
A pochi passi da qui si trova il Duomo di Pordenone, dedicato a San Marco e risalente alla seconda metà del secolo XIII. Di stile gotico, conserva al suo interno alcune opere del Pordenone scoperte in seguito ad alcuni interventi di restauro.
Il Campanile di San Marco, altro emblema della città, è staccato rispetto al tempio religioso ed è stato realizzato tra il 1291 ed il 1347 in stile romanico-gotico. La torre, una parte della quale un tempo fu adibita a carcere, venne danneggiata diverse volte a causa di intemperie e terremoti e perciò dovette essere ristrutturata e rinforzata tra il XIX ed il XX secolo. Una curiosità che la riguarda è che nella cella campanaria vi sono 6 campane, di cui una addirittura del 1627, benedette da Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita tra aprile-maggio 1992.
Cosa mangiare di tipico a Pordenone (e provincia)
Tra una visita e l’altra, una pausa rigenerante è quel che ci vuole e può essere l’occasione per provare le specialità culinarie di Pordenone senza dimenticare i suoi vini locali:
- come antipasto la Pitina, ossia un salume stagionato tipico della Val Tramontina composto da carni di capra e pecora con una lieve aggiunta di pancetta suina;
- un altro antipasto, il Salam tal aset, altro non è che il salame cotto nell’aceto ed accompagnato generalmente dalla cipolla;
- una vasta scelta di primi con gnocchi di polenta, risotti, orzotti e zuppe con pasta e fagioli;
- tra i secondi vi sono baccalà, frittate ed il Muset e brovada, piatto tipico invernale (soprattutto natalizio) a base di musetto, insaccato simile al cotechino, e rapa bianca;
- dalla coltivazione dell’uva Cabernet e Merlot derivano vini classificati secondo la denominazione di origine controllata in Friuli Grave e Lison-Pramaggiore.
Gite fuori porta da Pordenone
I dintorni del capoluogo friulano sono ricchi di storia e fascino e per questo vale la pena dedicare (almeno) una giornata per scoprirli e viverli con calma. Infatti, vicino a Pordenone si trovano borghi pittoreschi inclusi nella classifica dei più belli d’Italia.
Mi riferisco ad esempio a Cordovado (a circa 30 Km), di origine medievale, che può vantare un centro storico molto ben conservato. Tra i luoghi di maggior interesse si segnalano l’area dell’antica Pieve di Sant’Andrea, il Castello ed il complesso seicentesco del Santuario della Madonna ed il Convento dei Padri Domenicani.
Non si può poi non citare San Vito al Tagliamento, dove ancora si può osservare l’impianto medievale originario ed alcuni tratti del complesso difensivo costituito da mura e fossato. Palazzi storici, edifici simbolo del patrimonio architettonico-artistico locale quali il Duomo, la Chiesa di Santa Maria dei Battuti, il piccolo teatro “Giangiacomo Arrigoni” e la Chiesa dell’Annunciata.
Spilimbergo è una cittadina sviluppatasi in epoca medievale e rinascimentale di cui si possono ancora ammirare le mura difensive. Una “chicca” da non farsi sfuggire è la “Casa Dipinta”, con i suoi affreschi risalenti al secolo XVI che rappresentano alcuni momenti della vita di Ercole. Tra le altre cose, questo borgo è conosciuto a livello mondiale poiché dal 1922 è sede della rinomata Scuola Mosaicisti del Friuli, nella quale si apprendono diverse tecniche musive, dalla tradizione romana fino a quelle contemporanee.
Dove dormire a Pordenone
A poche centinaia di metri dal centro storico e dotato di parcheggio privato gratuito, l’Hotel Santin è la soluzione ideale per chi desidera visitare Pordenone e dintorni. È altresì possibile noleggiare gratuitamente la bici per esplorare la città e la zona che costeggia il corso del fiume Noncello.
La struttura conta 96 camere, tutte raggiungibili in ascensore e dotate di ogni comfort. Non mancano poi aree dedicate alle famiglie con bambini ed una palestra a disposizione per gli ospiti.
Non solo vacanze, l’hotel ben si addice pure alla clientela business. Difatti sorge nelle vicinanze della zona Fiera di Pordenone, a 5minuti d’auto dall’autostrada A28 ed a meno di un chilometro dalla stazione ferroviaria. Inoltre, al suo interno vi sono a disposizione sale congressi che possono contenere fino a 250 persone, ideali quindi per convegni, mostre, seminari, congressi e riunioni di lavoro.
Da non dimenticare inoltre che nella provincia di Pordenone NON viene applicata la tassa di soggiorno. Perciò all’Hotel Santin gli ospiti non dovranno pagare alcun tipo di supplemento.
Per maggiori informazioni sui servizi, offerte speciali e per prenotare al miglior prezzo possibile vi rimando al sito internet dell’Hotel Santin.