La prima tappa del mio viaggio nella Galizia meridionale è stata Padrón, località situata a circa 25 Km a sud-est di Santiago di Compostela ed affacciata sul fiume Sar. Nonostante le sue dimensioni ridotte, questo paese ha avuto una grandissima importanza dal punto di vista storico, letterario ed ha pure dato il nome ad uno dei piatti spagnoli più conosciuti, ossia i Pimientos de Padrón.
Trattasi di peperoni di origine sudamericana e successivamente coltivati dai frati francescani nella “frazione” di Herbón. La peculiarità è che nel piatto in cui vengono serviti se ne trovano molti dal sapore “dolciastro”, mentre pochi sono quelli a “picchiare” sul serio… ma quanto basta per infiammare la bocca. Ecco perché esiste il detto:
“Pimientos de Padrón, unos pican y otros no“
Cosa vedere a Padrón in un giorno
I luoghi di maggior interesse sorgono a poca distanza l’uno dall’altro e pertanto è una meta ideale se avete a disposizione anche poche ore libere da trascorrere vicino a Santiago. L’itinerario che vi propongo comincia e si conclude dalla stazione ferroviaria ubicata ad una decina di minuti a piedi dal centro. Vi parlerò di come arrivare coi mezzi pubblici alla fine dell’articolo.
Uno dei personaggi legati a Padrón è la scrittrice e poetessa spagnola Rosalía de Castro, nata a Santiago nel 1837 e deceduta qui nel 1885. Gran parte della sua produzione letteraria ebbe come protagonista la Galizia ed in particolare l’anima celtica e l’atmosfera misteriosa che avvolge questa terra. A pochi passi dalla stazione dei treni si trova l’edificio in cui trascorse gli ultimi anni della sua vita ed oggi è adibito a museo. Al piano terra si possono osservare oggetti a lei appartenuti mentre, al piano superiore, è stata ricreata una tipica abitazione rurale dell’epoca con ad esempio la cucina originale usata da Rosalía ed i suoi famigliari.
La Casa-Museo è aperta tutto l’anno ad eccezione dei lunedì:
- dal 1° luglio al 30 settembre, 10-14 e 16-20 (mar-sab) e 10-13:30 (dom e festivi);
- dal 1° ottobre al 30 giugno, 10-13:30 e 16-19 (mar-sab) e 10-13:30 (dom e festivi).
Gli adulti pagano 3€ mentre i gruppi 2€.
Proseguendo verso il centro si incontra il giardino botanico di Padrón, del quale si hanno notizie certe fin dal 1869 e per questo motivo è considerato uno dei più antichi di Spagna. Al suo interno sono ospitate circa 300 specie vegetali sapientemente distribuite in quattro aree apposite.
Quando le strade diventano più strette – ed in parte pedonali – significa che si è giunti nel cuore del centro medievale. Qui, i cruceiros – tipici simboli galiziani di buon auspicio per i viaggiatori – e le decorazioni floreali che poggiano su elementi dalla forma a “conchiglia” ci ricordano il legame profondo della cittadina con il pellegrinaggio verso Santiago. Padrón infatti è l’ultima tappa del Cammino Portoghese ed è pure una delle più importanti. Non a caso, un detto popolare recita:
“Chi va a Santiago e non a Padrón o fa il pellegrinaggio o non“
Ciò perché, secondo la tradizione, fu proprio qui che ormeggiò la barca con a bordo i discepoli Atanasio e Teodomiro e le spoglie mortali di San Giacomo, decapitato da Erode Agrippa a Gerusalemme nel 44. Il mezzo di navigazione fu bloccato da una grossa pietra – un pedron – da cui deriva il nome della località.
Tale cimelio – dedicato al Dio Nettuno – è custodito dietro l’altare all’interno della Iglesia de Santiago, tempio neoclassico risalente al 1876 e costruito sui resti dell’antica chiesa romanica innalzata nel 1123. Al suo interno si possono osservare degli oggetti legati a San Giacomo come ad esempio sculture e dipinti raffiguranti alcuni momenti della sua vita.
A questo punto si può scegliere se esplorare le vie centrali della cittadina oppure proseguire la visita attraversando il ponte sul fiume Sar.
Con la prima opzione potrete percorrere un tratto del Cammino portoghese approfittandone per ammirare alcuni degli edifici più emblematici come il Pazo Palacio de Quito. Con il termine “Pazo” si fa riferimento al tipico palazzo galiziano che si contraddistingue per l’architettura che si ispira ai castelli ed alle fortezze medievali. In questo caso si tratta di una casa urbana del secolo XVII con tanto di portico ed appartenuta al Vescovo Quito (1596-1688).
Invece, con la seconda opportunità, percorrendo il viale alberato – il Paseo del Espolón – che collega la Chiesa al mercato di Padrón si ha uno scorcio del quartiere situato al di là del fiume e, scrutando con attenzione la riva del fiume si può individuare una replica del Pedron nel luogo originale in cui si sarebbe trovato.
Lo si può raggiungere percorrendo il puente de Santiago, opera del 1852 che ha sostituito la precedente di origine medievale che venne distrutta in seguito allo straripamento del Sar.
Una volta attraversato ci si ritrova dinnanzi alla Fuente del Carmen, dalla quale secondo la tradizione l’acqua iniziò a sgorgare dopo che l’apostolo Giacomo battè il proprio bastone sulla pietra per 3 volte. Nella nicchia inferiore è esposta la Virgen de los Dolores, a cui si rivolgono le donne incinte chiedendo protezione per il parto.
Alle spalle della fontana vi è la scalinata che conduce al Convento del Carmen, costruito all’inizio del secolo XVIII grazie alla cospicua donazione da parte del Vescovo Quito. Inaugurato nel 1752 ed inizialmente di proprietà della comunità dei Carmelitani Scalzi, attualmente invece è gestito dai domenicani. L’ampia terrazza è un ottimo punto panoramico sul centro di Padrón ed i monti che lo circondano.
Ripercorro la scalinata proprio nel momento in cui molti pellegrini raggiungono l’Albergue dove trascorreranno la notte. Nei loro sguardi si legge chiaramente la fatica dei tanti chilometri macinati ma trasmettono anche l’emozione di cui è consapevole del fatto che l’indomani si arriva finalmente a Santiago e con ciò si concluderà il Cammino.
Continuando su calle de Santiago si raggiunge la scalinata per il monte de San Gregorio, conosciuto da tutti come Santiaguiño do Monte. I 132 scalini compongono la Via Crucis che porta al luogo dove Giacomo era solito predicare. Trattasi di uno dei pochi posti in Galizia – se non l’unico – legati alla vita del Santo ed è facilmente riconoscibile per il cruceiro e la statua dell’apostolo Giacomo che sorgono sul mucchio di pietroni. Ecco quindi spiegato il tradizionale pellegrinaggio che si svolge ogni 25 luglio e dichiarato “evento di interesse turistico”.
A rinforzare la sacralità dell’area vi è l’Ermita del Santiaguiño, risalente molto probabilmente al secolo XV. Sulla porta della facciata spicca un bassorilievo raffigurante il battesimo della Reina Lupa (personaggio celebre della mitologia galiziana) da parte di San Giacomo. Nei secoli passati, i pellegrini venivano qui per “pulirsi dei loro peccati” bevendo e lavandosi nella fontana che si trova a pochi passi dall’edificio.
A parte ciò, il monte è una stupenda zona verde dove la gente del posto viene per rilassarsi facendo barbecue oppure un semplice picnic, non mancano poi i giochi per i bambini.
Prima di salutare Padrón mi reco nella vicina località di Iria Flavia per ammirare da fuori la Iglesia de Santa María A Mayor, ritenuta una delle chiese più antiche di Galizia e soprattutto il primo tempio mariano del mondo. Dato che risale al I° secolo D.C. si può dire che fu innalzata contemporaneamente all’introduzione del cristianesimo da queste parti. Tuttavia, la sua vera importanza sta nel fatto che fu proprio Teodomiro, il Vescovo di Iria, a scoprire la tomba di San Giacomo attorno all’813 dando iniziò così alla tradizione giacobita che ancora oggi è più viva che mai.
Nel cimitero che sorge ai lati dell’edificio ed al percorso del Cammino Portoghese riposano 28 vescovi e, dal 2002, ospita anche la tomba di Camilo José Cela, Premio Nobel per la Letteratura nel 1989. Ho faticato a trovarla poiché mi aspettavo qualcosa di maestoso, in realtà – e per sua esplicita volontà – è una semplice lapide posta all’ombra di un olivo secolare. Inizialmente anche la poetessa Rosalía de Castro era sepolta in questo luogo, tuttavia le sue spoglie vennero poi trasferite al “Pantheon dei Galiziani Illustri” a Santiago di Compostela.
Come arrivare a Padrón da Santiago coi mezzi pubblici
In autobus, vengono effettuati svariati collegamenti giornalieri con tempi di percorrenza tra i 25-30 minuti. La stazione si trova a 500 m di distanza rispetto alla Iglesia de Santiago.
In treno, il viaggio dura 15 minuti circa ed il prezzo è leggermente più caro (+1,05€). Non confondetevi con l’altra stazione, quella di Padrón-Barbanza, che si trova a 6 Km dal centro e riservata ai treni di Media Distancia.
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