La tappa più suggestiva della settimana trascorsa nella Galizia meridionale è stata A Guarda, la località più meridionale della provincia di Pontevedra e separata dal Portogallo dal fiume Miño.
Nutrivo un gran desiderio di vederla coi miei occhi dopo che tante persone me ne avevano parlato molto bene e potete quindi immaginare come le mie aspettative fossero alte. Fortunatamente esse non sono state affatto deluse, anzi, complice anche una giornata stupenda l’ho apprezzata ancora di più.
Cosa fare e vedere a La Guardia in giornata
Inizio col precisare subito una cosa relativa al nome. Difatti, nei cartelli e nelle brochure turistiche potreste leggere A Guarda oppure La Guardia. La differenza è unicamente nell’origine del termine: nel primo caso in lingua galiziana, nel secondo invece in spagnolo.
Data la sua posizione privilegiata e favorevole per lo sfruttamento delle risorse naturali locali, non sorprende che A Guarda abbia avuto, fin dalle origini, una storia travagliata condizionata da invasioni di vandali, pirati, portoghesi e francesi. Una volta ottenuta finalmente la pace, nel suo territorio sono rimasti i segni del passato e ben visibili per chi la visita.
Grazie alla sua bellezza paesaggistica ed al vasto patrimonio storico che custodisce, A Guarda è considerata tra i luoghi più affascinanti della Galizia e non posso che concordare.
Il monte di Santa Tecla
La visita non può che iniziare dal simbolo di A Guarda nonché la sua attrazione principale: il monte di Santa Tecla (o Santa Tegra in galiziano). Con un’altezza di 341 m consentiva alla popolazione di controllare la costa atlantica ed il corso del fiume Miño (o Minho in portoghese). Non sorprende quindi che vi abbiano abitato praticamente da sempre e ciò spiega il motivo per il quale sono state rinvenute delle incisioni rupestri risalenti addirittura a 2000 anni fa.
Il vero protagonista è però il castro de Santa Tegra, un insediamento di origine celta abitato a partire dal secolo IV A.C. ma utilizzato successivamente anche dai Romani. Gli scavi archeologici del secolo scorso hanno portato alla luce soltanto una parte dell’antico centro abitato nel quale, secondo gli studi, vi hanno vissuto tra le 3000 e le 5000 persone. Esso era protetto da un sistema di mura e contraddistinto da abitazioni dalla forma prevalentemente ovale, le rimanenti invece sono rettangolari con angoli smussati e risentono già dell’influenza romana.
Per la sua grande importanza, il luogo venne riconosciuto Monumento Storico-Artistico nel 1931 e Bene di Interesse Culturale.
Per conoscere la storia degli scavi ed osservare da vicino alcuni degli oggetti più significativi venuti alla luce suggerisco di visitare il MASAT, il Museo Arqueologico de Santa Tegra che si trova poco più in alto rispetto al castro. A poca distanza dall’edificio sorge la Capilla de Santa Tegra, un tempio religioso di cui si hanno notizie già nel secolo XII sebbene l’aspetto attuale risalga ai lavori di modifica ed ampliamento eseguiti tra i secoli XVI-XVII. Gli scavi compiuti nel 1994 hanno rivelato la presenza di una serie di tombe visigote che evidenziano lo storico valore religioso della zona.
Tale sentimento è rafforzato dalla Via Crucis che si percorre per raggiungere la cima del monte e meta di pellegrinaggio in occasione della festa di Santa Tegra che si svolge ogni 23 settembre. A proposito di croci, davanti all’eremo svetta quella dedicata a San Francesco ed innalzata nel secolo XVI per celebrare l’attività dell’ordine religioso francescano di istanza nella vicina A Ínsua, piccola isola portoghese situata nel punto di confluenza del Miño nell’oceano Atlantico.
E che dire del panorama che regala il monte… semplicemente da cartolina. Nessuna parola riesce a descrivere l’atmosfera del luogo e degli scorci che si ammirano da ogni suo punto. Si può apprezzare un paesaggio unico che include contemporaneamente montagna, fiume ed oceano, ossia le coste di Galizia e Portogallo e, nell’interno, il fiume che fa da confine naturale separando le località di Tui e Valença do Minho.
Consiglio dunque di recarvi a La Guardia con una giornata di bel tempo, affinché la vista sia il più possibile sgombra da nuvole che rovinerebbero la magia del momento.
Vi segnalo che in loco vi sono pure un ristorante e dei negozietti di souvenir.
Visita di A Guarda, il porto e le spiagge
Scendo verso il centro del borgo marinaro, i suoi primi scorci – ad esempio da O Pirún, in calle A Cal – sono talmente belli da riuscire a farmi passare il dispiacere per aver lasciato il monte di Santa Tegra. Non è particolarmente esteso, tuttavia vale la pena esplorarlo per saperne di più sulla storia di A Guarda.
Ad esempio, seguendo la ruta de las Casas Indianas si possono ammirare una serie di edifici che furono costruiti tra la fine del secolo XIX e gli inizi del secolo successivo dagli emigrati di ritorno da paesi come Porto Rico, Brasile e Repubblica Dominicana e che si erano ispirati proprio alla loro architettura tipica. L’esempio più emblematico è il palazzo realizzato nel 1921 e che attualmente ospita il Centro Cultural.
Il nucleo antico della cittadina si sviluppa attorno alla Praza do Reló su cui si affacciano il Municipio, l’ufficio turistico e la Torre dell’Orologio di epoca medievale. Dalla piazza si può proseguire verso l’Iglesia de Santa María e da lì raggiungere il Castillo de Santa Cruz, fortezza innalzata in occasione della Guerra di Restaurazione Portoghese tra il 1640 ed il 1668. Di forma poligonale e con 4 bastioni, è un perfetto belvedere su La Guardia ed il monte de Santa Tecla.
Ritornando verso la Piazza dell’Orologio si scende verso il porto percorrendo calle Colón mentre in una delle sue traverse – calle Muro – si può ancora osservare un tratto delle mura difensive medievali.
La zona portuale ha mantenuto il fascino e le tradizioni della vita marinara e, a tal proposito, costeggiando la calle Malteses si osservano le tipiche casette dei pescatori rivolte direttamente sul lungomare.
La passeggiata costiera si snoda lungo l’intero territorio, partendo dall’estuario del fiume Miño fino ad arrivare alle spiagge Area Grande e O Muíno, entrambe con bandiera blu ed ubicate appena a nord-ovest rispetto al centro. Un itinerario stupendo, dove ogni angolo è da immortalare, che però per mancanza di tempo (la distanza è di circa 6 Km) ho “accorciato” arrivando fino alla Cetárea A Grelo, uno dei vari vivai marittimi in pietra della zona che servivano per allevare crostacei e molluschi.
Lungo il percorso non mancano aree verdi, panchine e tavolinetti dove sostare e contemplare il panorama. A ricordo del passato marinaro di A Guarda vi è invece il Museo del Mar, un edificio con pianta circolare che ricorda un’antica fortezza e collocato alla fine del paseo marítimo.
Informazioni pratiche per visitare A Guarda
Il castro di Santa Tegra è raggiungibile sia in macchina che a piedi. Nel primo caso bisogna pagare una “tassa d’ingresso” di 1€. Nel secondo caso invece potete seguire la strada ed i relativi tornanti oppure prendere il sentiero PR-G 122 che parte da calle A Coruña (la scalinata all’altezza dell’incrocio con calle Ourense) raggiungendo la cima del monte tramite l’antica via romana che “taglia” parte del percorso carrabile.
Per la salita calcolate un’oretta e mezza circa, potete visualizzare il percorso in questa pagina.
Se viaggiate senza auto, è possibile raggiungere A Guarda in autobus da Vigo in circa 90 minuti. Vi sono svariati collegamenti giornalieri ed è la stessa linea che transita anche per Tui. Controllate gli orari, soprattutto se intendete fare l’escursione nel weekend poiché infatti vi sono meno corse. Il biglietto lo si fa direttamente a bordo, costa 5€ a tratta da Vigo e 2,5€ da Tui.
Infine, vi lascio alcuni link utili per organizzare al meglio la visita: