Dopo l’escursione al Nevis Range e poi la gita a Glenfinnan sui luoghi della ribellione giacobita e per vedere il treno di Harry Potter, l’ultima giornata trascorsa a Fort William l’ho dedicata ad una breve camminata urbana nei suoi dintorni.
Questo itinerario, che unisce natura e storia, segue il tratto iniziale della Great Glen Way, un tracciato di 118 Km che attraversa le Highlands collegando Fort William ed Inverness lungo la faglia della Great Glen che separa le due coste del paese.
Escursione da Fort William ad Inverlochy
La passeggiata che ho fatto in compagnia di mia mamma comincia e si conclude presso i due siti storici più importanti di Fort William ed Inverlochy. Il percorso è pianeggiante e volendo si può fare un anello, con la possibilità di costeggiare la linea ferroviaria ed ammirare da vicino il Jacobite Steam Train.
La distanza complessiva è attorno ai 4,5 Km.
Calcolando l’attesa per il passaggio del treno, la camminata è durata un paio d’ore e così, una volta rientrato a Fort William, ho avuto tempo sufficiente per visitare il West Highland Museum mentre invece mia mamma ha preferito fare una crociera sul Loch Linnhe con avvistamento (riuscito) delle foche.
Loch Linnhe
Lasciato il nostro alloggio, la Lawriestone Guest House (ne parlo dettagliatamente qui), attraversiamo la strada per immetterci sulla passeggiata che costeggia il Loch Linnhe offrendo scorci da cartolina del lago e dei rilievi che vi si affacciano.
Superato sulla sinistra il parcheggio “West End”, si raggiunge il centro di Fort William, attraversato per gran parte dalla via pedonale High Street.
Ci passeremo al ritorno, adesso invece proseguiamo sul lungolago arrivando al molo da dove partono le crociere sul Loch Linnhe fino a Seal Island.
Mia madre ha partecipato a quella pomeridiana, con partenza alle ore 15:30 e durata di 2 ore. L’avvistamento foche è stato un successo!
Dato il periodo di alta stagione (metà agosto), il tour è stato acquistato in anticipo sul sito di GetYourGuide.

The Old Fort of Fort William
Seguendo le sponde del lago, dopo aver superato la rotonda si giunge all’area verde con i resti della fortezza innalzata alla fine del secolo XVII.
Nel 1690, il re Guglielmo d’Orange ordinò al generale incaricato dell’esercito britannico in Scozia di costruire una roccaforte sulle fondamenta di una precedente struttura in legno risalente al 1654. Proprio da questo forte, ed in particolare dal monarca che ne volle la realizzazione, la cittadina prese il nome di Fort William (Guglielmo è l’equivalente del nome inglese William).
Il complesso difensivo poteva accogliere sino a mille soldati ed il suo scopo principale fu di monitorare i clan delle Highlands e bloccare le loro rivolte.
Durante la seconda insurrezione giacobita, tra il 14 marzo ed il 3 aprile 1746 le truppe di Bonnie Prince Charlie assediarono senza successo il forte.
In seguito alla disfatta di Culloden ed all’entrata in vigore delle nefaste “Highland clearances”, Fort William divenne uno dei porti di imbarco di chi fu costretto a lasciare la propria terra e crearsi una nuova vita nelle Americhe.
Nel 1801, ben 3.330 passeggeri tra uomini, donne e bambini salparono da qui abbandonando per sempre la Scozia.
Col passare del tempo, l’antica struttura difensiva venne dismessa e progressivamente distrutta.

La Great Glen Way
Da qui parte – o si conclude – questo itinerario di lunga distanza per escursionisti e ciclisti diretto alla capitale delle Highlands, Inverness.

Oltrepassata la rotonda e, lasciando il McDonald’s alla nostra destra, imbocchiamo il tracciato ciclopedonale della Great Glen Way. Superate alcune case ed il ponticello sul fiume Nevis seguiamo il sentiero che taglia a sinistra nella vegetazione.
Terminato il tratto in ombra, la vista si apre sul fiume Lochy che ci accompagnerà sulla sinistra fino alla nostra destinazione.

Sulla destra, in lontananza, passa il tracciato ferroviario della linea Fort William-Mallaig e siamo fortunati perché scorgiamo il Jacobite Steam train mentre viene preparato ed assemblato in vista dell’imminente partenza dalla vicina stazione della cittadina scozzese.

Il castello di Inverlochy
Il sentiero costeggia dei terreni adibiti al pascolo per poi ricongiungersi con la stradina che prenderemo al ritorno.
Attraversato un piccolo ponte pedonale che corre parallelo alla linea ferroviaria, i cartelli indicano sulla destra l’Old Inverlochy Castle.
Venne eretto alla fine del secolo XIII da John Comyns, signore di Badenoch-Lochaber ed appartenente ad una delle famiglie più potenti della Scozia settentrionale di quel periodo.
Fervente sostenitore di re Giovanni, fu per questo un acerrimo nemico di Robert the Bruce il quale, quando riuscì a conquistare il trono nel 1306, cercò in tutti i modi di distruggere il potere della famiglia Comyns.
Il castello di Inverlochy fu una roccaforte strategica per il controllo della parte meridionale della Great Glen e ciò che si osserva oggi è ancora la struttura originale. Si tratta perciò di una delle fortezze del Duecento meglio conservate di Scozia.
È di proprietà di Historic Scotland e quindi l’accesso è gratuito per i possessori dell’Explorer Pass. Purtroppo, al momento della nostra visita (agosto 2025) il sito è chiuso a causa di importanti interventi di messa in sicurezza.

Il Jacobite Steam train e ritorno a Fort William
Torniamo indietro e, passato nuovamente il ponticello, camminiamo sulla stradina asfaltata che costeggia la ferrovia.
Consultati su internet gli orari del Jacobite ci accomodiamo sulla panchina lì vicino e, dopo un’attesa di circa 40 minuti, una colonna di fumo all’orizzonte anticipa il transito del treno a vapore di Harry Potter diretto al viadotto di Glenfinnan (dove siamo stati il giorno prima).
👉 Cosa fare e vedere in un giorno a Glenfinnan
Da qui si può rientrare a Fort William continuando dritti e, dopo aver attraversato una zona residenziale, si arriva al ponte da dove all’andata avevamo preso la deviazione nel bosco.
In alternativa si può ripetere il medesimo percorso dell’andata e quindi seguendo il sentiero lungo il fiume Lochy.
Il West Highland Museum
In ogni caso si torna in centro, nei pressi della stazione ferroviaria di Fort William.
A questo punto saluto mia mamma che va a fare il giro in barca mentre io mi reco nel museo cittadino, ubicato in una piazza laterale della High Street ed appena a fianco del Garrison West, uno dei ristoranti dove abbiamo cenato durante il nostro soggiorno e che consigliamo (ne parlo in questo articolo).

Ultima tappa della giornata, il West Highland Museum racconta la storia di Fort William e della regione del Lochaber con una vasta collezione di oggetti, abiti e documenti provenienti dal passato più remoto fino ai nostri giorni.
Le principali aree tematiche riguardano l’archeologia, l’età vittoriana, la vita nelle Highlands e la tradizione militare della zona (compresa la Seconda Guerra Mondiale).
Non poteva mancare una sala dedicata alla seconda ribellione giacobita del 1745-1746, anzi, si tratta di una delle collezioni più ricche ed interessanti dedicate a questo periodo assai turbolento.
Si possono ammirare alcuni degli indumenti indossati dal giovane Bonnie Prince Charlie presso la corte degli Stuart in esilio a Palazzo Muti a Roma.
Figlio di Giacomo VIII di Scozia e III d’Inghilterra e di Clementina Sobieska, egli nacque nella capitale romana il 31 dicembre 1720. Vi trascorse gran parte della giovinezza, crescendo però con il desiderio sempre più irrefrenabile di riconquistare il trono sottratto ingiustamente al padre.
Se siete interessati ai luoghi degli Stuart a Roma, vi lascio questo articolo con un itinerario ad hoc che si snoda tra la Città del Vaticano e rione Trevi.

Tornando al museo di Fort William, la collezione legata all’insurrezione giacobita comprende una serie di oggetti celebrativi degli Stuart usati dai loro seguaci in maniera clandestina quali ad esempio miniature, spille oppure bicchieri in vetro con una rosa bianca intagliata per brindare al “principe in esilio” (to the Prince over the water).

Tra i ritratti esposti spicca per importanza quello che raffigura Bonnie Prince Charlie con il tartan ed una coccarda bianca sul berretto. L’opera, probabilmente realizzata ad Inverness nel 1746, è stata successivamente “alterata” per romanticizzare l’immagine del Giovane pretendente.
Una serie di analisi ed osservazioni ai raggi-x condotte in epoca recente hanno permesso di individuare questi ritocchi, come nel caso degli occhi colorati di blu per coprire il marrone originale. Inoltre, è stato scoperto che il ritratto è stato fatto sulla bandiera raffigurante lo stemma di un clan scozzese che combatté a fianco di Carlo Edoardo Stuart.
Il West Highland Museum è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 16. L’entrata è gratuita ma ogni donazione è ben accetta.
Per saperne di più vi rimando al sito internet del museo.
