Nei dintorni di Edimburgo si trovano piccoli paesi, magari non molto noti ai turisti, che custodiscono storie interessanti e legami inaspettati. Dunbar ne è un valido esempio.
Basti pensare che grazie al suo cittadino più illustre, John Muir, oggi i visitatori che si recano negli Stati Uniti d’America hanno la possibilità di contemplare l’infinita bellezza del Parco Nazionale di Yosemite in California.
Gita fuori porta da Edimburgo a Dunbar
È un borgo marittimo affacciato sul Mare del Nord, situato all’incirca a metà strada tra la capitale scozzese ed il confine con l’Inghilterra.
Dunbar è conosciuta ed apprezzata per la sua costa frastagliata, le spiagge ed è considerata una delle località più soleggiate della Scozia. Ma non solo, diverse vicende storiche sono successe da queste parti, con risvolti importanti per l’odierno Regno Unito.
Una giornata è più che sufficiente per visitare questa cittadina della regione dell’East Lothian e, se possibile, meglio farlo con il bel tempo. È una destinazione comodamente raggiungibile coi mezzi pubblici da Edimburgo, sia in autobus che in treno.
Nel primo caso, la linea X7 di East Coast Buses collega il centro città (Haymarket, Princes Street..) con la cittadina costiera in circa 80 minuti. Sono previste corse ogni mezz’ora ed il biglietto giornaliero – CountyPLUS Day Ticket – ha un costo di £8.50 (aggiornato all’agosto 2024). Maggiori dettagli sono reperibili sul sito internet di Lothian Buses.
Il treno è il mezzo più rapido perché dalla stazione di Edinburgh Waverley si impiegano soltanto 20-25 minuti. Le tariffe sono più elevate, tra le £13-£16, a seconda del tipo di titolo di viaggio che si intende selezionare. Tutte le informazioni sono sul sito di ScotRail. La tratta Edimburgo<->Dunbar viene coperta da diverse compagnie britanniche come TransPennine Express, CrossCountry e London North Eastern Railway.
Cosa fare e vedere a Dunbar in un giorno
La stazione ferroviaria di Dunbar sorge a pochi passi dal litorale e dalla High Street, la via principale su cui si affacciano la maggior parte delle attività commerciali.
Tra i due porticcioli si trova “The Creel”, il ristorante dove ho pranzato assieme a mia mamma. La scelta è dipesa da due fattori: le ottime recensioni su Google Maps e la volontà comune di assaggiare qualcosa di diverso dai soliti hamburger o fish and chips.
La decisione si è rivelata vincente perché abbiamo mangiato molto bene e senza spendere troppo (£25 a testa, mancia del 10% inclusa). I piatti ordinati: zuppa del giorno; paté di fegato di pollo accompagnato da chutney della casa, insalata e crostini al forno; cozze delle isole Shetland con salsa marinara e patatine fritte, gelato al cioccolato fatto in casa.
Il locale si presenta ben arredato, in puro stile marinaresco, con un’ampia scelta di vini. I coperti non sono molti e perciò conviene prenotare in anticipo tramite il sito internet.
Una menzione la merita il cameriere che ci ha servito, un ragazzo appassionato del buon cibo e dell’Italia, che ci ha raccontato dei suoi viaggi in Veneto ed Emilia-Romagna.
John Muir ed il legame con gli USA
Alla fine della High Street sorge il John Muir’s birthplace, la casa dove egli nacque il 21 aprile 1838.
“When I was a boy in Scotland I was fond of everything that was wild, and all my life I’ve been growing fonder and fonder of wild places and wild creatures.”
J. Muir
Fin da bambino crebbe in lui un amore viscerale per la natura incontaminata e questa passione continuò anche quando nel 1849 emigrò negli Stati Uniti. Frequentando l’università nel Wisconsin scoprì la botanica e decise poi di intraprendere un viaggio in solitaria dall’Indiana alla Florida.
I suoi piani – e la sua vita – cambiarono dopo aver contratto la malaria, motivo per il quale fu costretto a fermarsi in California. Nel 1868 vide per la prima volta la valle dello Yosemite, restandone affascinato.
Muir fu un ingegnere, naturalista, scrittore ed uno dei primi conservazionisti moderni.
Da grande attivista quale fu, guidò il movimento che convinse il Congresso degli Stati Uniti ad istituire il Parco Nazionale di Yosemite il 1° ottobre 1890. Trattasi della seconda zona protetta più antica per istituzione del paese, dopo Yellowstone. Yosemite venne dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984.
John Muir morì a Los Angeles la vigilia di Natale del 1914.
Il museo allestito nella sua casa di Dunbar ne racconta la vita ed il pensiero che, ad oltre un secolo dalla sua scomparsa, è oggi più che mai attuale.
Inoltre, qui comincia la John Muir Way, percorso di 134 miglia – circa 215 Km – che attraversa la Scozia centrale da una costa all’altra, da Dunbar ad Helensburgh passando per North Berwick, Edimburgo, Falkirk e Balloch.
Per completarlo a piedi occorrono tra i 9-11 giorni, in bici ne bastano 4 o 5. Le mete di ogni tappa sono comunque servite dai mezzi di trasporto.
I due porti di Dunbar
La cittadina vanta due “porticcioli gemelli”, costruiti l’uno accanto all’altro.
Il “Cromwell Harbour” risale alla seconda metà del secolo XVI ed era necessario dato il crescente commercio marittimo che coinvolgeva Dunbar. Nel 1655 una violenta tempesta lo distrusse e proprio Cromwell (da qui il nome..) donò una cospicua cifra utile per la sua ricostruzione.
Dal molo, osservando oltre la spiaggia ed il centro abitato si scorge quello che il 3 settembre 1650 fu lo scenario della battaglia di Dunbar. Lo scontro avvenne durante la guerra civile inglese e vide contrapposte le truppe parlamentari, guidate da Cromwell, a quelle scozzese fedeli a Re Carlo II.
Nonostante la netta inferiorità numerica, gli inglesi ebbero la meglio facilmente e vennero fatti prigionieri 10.000 scozzesi. Di questi, circa 4.000 furono costretti a marciare per quasi 200 Km verso sud, in direzione di Durham, in condizioni fisiche precarie e senza cibo. Si stima che entro la fine di ottobre, ne sopravvissero poco più di mille.
Essi combatterono per difendere la propria terra e ricevettero un trattamento che, con le leggi odierne, sarebbe condannato come “crimine di guerra”.
Il 17 settembre del 1745, le truppe governative guidate dal comandante John Cope sbarcarono qui per affrontare l’esercito giacobita agli ordini di Carlo Edoardo Stuart, noto a tutti come Bonnie Prince Charlie. I due si scontrarono nella battaglia di Prestonpans del 21 settembre 1745 con la vittoria scozzese.
Osservando bene il muretto si possono individuare gli scalini usati da John Cope per sbarcare a Dunbar (nella foto, nei pressi del cono stradale).
Il vicino “Victoria Harbour” venne realizzato intorno al 1840, nel momento in cui il porto vecchio era ormai inadeguato per il traffico dell’epoca. Oggi è diventato uno degli scorci più famosi della località ed è collegato al mare aperto da un canale ottenuto scavando tra le rovine del castello di Dunbar.
L’edificio – ciò che ne resta – ha oltre 2.000 anni di storia ma purtroppo non è giunta a noi alcuna testimonianza visibile della sua struttura intatta. Quel che certo è che la fortezza è stata contesa per molti secoli tra scozzesi ed inglesi, distrutta e rinforzata sino al suo abbandono definitivo nel 1567.
Un anno prima, Maria Stuarda si era rifugiata qui dopo essere scappata dal Palazzo di Holyrood ad Edimburgo in seguito all’omicidio del suo segretario Rizzio. Pochi mesi dopo, venne rapita dal Conte di Bothwell ed il Parlamento scozzese decise di distruggere il castello per evitare che potesse finire in “mani” pericolose.
La “nuova” Dunbar Battery
Di fronte al porticciolo si erge un altro degli edifici storici che compongono il Victoria Harbour.
La Dunbar Battery venne realizzata nel 1781 a scopo difensivo. Successivamente, venne adibita ad ospedale civile e poi militare in occasione della Prima Guerra Mondiale. Caduta in disuso, il suo recupero iniziò a partire dagli anni Duemila ed oggi è uno spazio pubblico usato per eventi di vario genere.
Offre inoltre splendide viste panoramiche sul Mare del Nord, a breve distanza dal punto in cui le sue acque confluiscono nel fiordo del Firth.
Relax nel John Muir Country Park
Trattasi di una suggestiva area naturale che non poteva non essere dedicata al cittadino più illustre di Dunbar. Essa occupa uno dei tratti costieri più belli dell’East Lothian e per questo è gettonata tanto tra t turisti quanto – soprattutto – tra i residenti.
Il percorso, che condivide una breve sezione della John Muir Way, comincia alle spalle delle rovine del castello di Dunbar e si conclude nella baia di Belhaven. La distanza complessiva tra andata e ritorno è di quasi 6 Km.
È una passeggiata priva di difficoltà e per questo indicata a tutti. Lungo il tragitto non mancano panchine, tavoli per picnic ed aree giochi.
Dopo aver superato la piscina ed escluso un breve tratto in una zona residenziale, si cammina lungo il litorale, sferzato da un vento che soffia senza sosta, con continui scorci del fiordo e dell’isola di Bass Rock situata davanti a North Berwick.
Si attraversano spiagge solitarie, interessanti formazioni rocciose e persino un campo da golf (prestare attenzione!).
Il punto di arrivo è la Belhaven Bay, un’immensa distesa sabbiosa raggiungibile tramite il celebre “Bridge to Nowhere”. Il ponte è accessibile solo con la bassa marea ed è senza dubbio uno dei simboli di questa regione.
Termina qui la mia escursione e rifaccio lo stesso tragitto per rientrare a Dunbar e prendere il treno verso Edimburgo.