Itinerari e consigli per viaggi lenti

La colata lavica del vulcano Fagradalsfjall, eruttato nel 2021

Vacanza in Islanda, escursione da Reykjavík nella vicina penisola di Reykjanes con trekking facile al vulcano Fagradalsfjall

A distanza di due anni dal primo viaggio a Reykjavík, sono tornato nuovamente in Islanda assieme a mia madre per concentrarci sull’esplorazione della parte meridionale dell’isola.

Lo abbiamo fatto partecipando ad un tour guidato di 2 giorni prenotato su GetYourGuide mentre, qualche giorno dopo, ho deciso di fare – questa volta in solitaria – un’escursione nella penisola di Reykjanes per osservare da vicino l’area soggetta negli ultimi anni ad un’intensa attività vulcanica.

Prima di raccontare la mia esperienza, elenco qui di seguito i due tour organizzati effettuati nel viaggio precedente con i relativi articoli del blog:

 

 

 

Tour da Reykjavík nella penisola di Reykjanes con trekking nei pressi del vulcano Fagradalsfjall

L’escursione dura poco meno di 7 ore, complice la vicinanza dei luoghi visitati rispetto alla capitale, distante infatti 40-50 chilometri.

La tappa principale è nell’area dell’eruzione dove si hanno due ore di tempo per fare un trekking suggestivo attorno al campo di lava formatosi a partire dal 2021. Dato il tipo di attività, il tour non è indicato per persone con difficoltà motorie ed i minori di 10 anni.

La partenza avviene alle 10 dalla stazione degli autobus di Reykjavík (BSI), con possibilità di prelievo (a pagamento) nelle aree di sosta indicate più vicine agli hotel. Il rientro avviene nello stesso posto attorno alle 16:30-17.

L’escursione è organizzata da Reykjavík Excursions – Icelandia e l’ho prenotata su GetYourGuide una settimana prima della partenza. Si viaggia in minibus dato che solitamente non vi sono molti partecipanti, ad esempio noi eravamo una quindicina.

L’autista fa pure da guida turistica e “detta” i tempi delle fermate previste, mentre durante il tragitto racconta storie e curiosità del territorio che si attraversa.

 

 

Partenza da Reykjavík e sosta fotografica al lago Kleifarvatn

Lasciata in perfetto orario la stazione degli autobus, ci immettiamo nella strada diretta all’Aeroporto Internazionale di Keflavík, distante poco meno di 50 minuti dalla città e situato già nella regione di Reykjanes.

All’incirca a metà del tragitto deviamo per immetterci in un percorso secondario. Il traffico sparisce ed il paesaggio cambia rapidamente, con le tracce della presenza umana che fanno spazio a sterminati paesaggi vulcanici.

La prima tappa è rapida, una decina di minuti, più che sufficiente per un ottimo scorcio della bellezza di questo angolo di Islanda.

Il lago Kleifarvatn è uno dei più profondi della nazione ed è circondato da una serie di sorgenti termali e solforiche (come avrò modo di vedere poco dopo).

Cosa vedere nel sud dell'Islanda: Reykjanes ed il lago Kleifarvatn
Uno scorcio del lago Kleifarvatn

 

 

Area geotermale di Seltún

Lo specchio d’acqua sorge nell’area del sistema geotermico di Krísuvík, che include tra l’altro due zone vulcaniche.

In particolare, quella di Seltún è tra le aree geotermali più facilmente accessibili e conosciute dell’Islanda e si trova a pochi chilometri dal lago.

Luoghi naturali da non perdere a sud di Reykjavík: l'area geotermale di Seltún
L’area geotermale di Seltún

La visita avviene seguendo la passerella in legno che delimita la zona di sicurezza, costeggiando svariate pozze di fango bollente, sorgenti termali, fumarole e depositi minerali che danno vita ad un ambiente surreale.

Il giro completo lo si compie all’incirca in 30 minuti ed il tempo che abbiamo è comunque sufficiente.

Nei pressi del parcheggio vi sono i servizi igienici e nel nostro caso saranno gli ultimi disponibili per le prossime tre ore (prima della tappa conclusiva di Grindavík).

Cosa vedere a sud di Reykjavík: l'area geotermale di Seltún
A pochi passi dalla pozza più “attiva”

 

 

Trekking nei dintorni del vulcano Fagradalsfjall

Una ventina di minuti in autobus ci conducono al parcheggio P2, punto di partenza dei sentieri che circondano i campi di lava formatisi a partire dall’eruzione del Fagradalsfjall, avvenuta la sera del 19 marzo 2021.

All’epoca, tutti ormai si attendevano tale evento perché nelle settimane precedenti erano state registrate 53.000 scosse sia a Reykjanes che a Reykjavík. Si trattò di qualcosa di storico perché il vulcano era rimasto dormiente per 6.000 anni mentre nella penisola non si registrava alcuna attività di questo tipo da circa 800 anni.

La prima eruzione durò diversi mesi, dopodiché l’attività vulcanica nella zona riprese più volte anche nel 2022, 2023 e 2024. L’ultima è avvenuta il 1° aprile 2025 ed è durata poche ore. Molto probabilmente ve ne saranno altre perché il magma continua ad accumularsi nel sottosuolo ma nessuno può prevedere con esattezza quando si verificheranno.

Tornando alla nostra escursione, dal P2 dipartono una serie di itinerari di media-lunga percorrenza i cui percorsi si sono modificati nel corso degli anni con le nuove eruzioni. Con circa 2 ore di tempo la scelta migliore è seguire il sentiero verde diretto al belvedere Langihryggur, distante 2,5 Km.

Al crocevia situato prima della discesa verso la colata lavica si devia sulla destra per prendere la traccia che sale sul crinale. Si cammina su pietrisco e fondo irregolare, specie in discesa in certi punti si scivola, meglio dunque indossare scarponi adeguati.

Tour guidato da Rekjavík con trekking al vulcano nella penisola di Reykjanes
All’altezza del crocevia nei pressi della colata lavica del 2021

Mano a mano che si guadagna quota la vista si apre sempre più e lo sguardo abbraccia per intero il campo di lava più vecchio della zona, risalente al 2021.

La colata lavica del vulcano Fagradalsfjall, eruttato nel 2021
Panorama sulla colata lavica del vulcano Fagradalsfjall

Se il paesaggio appare già così impressionante, si pensi che ciò che si osserva da questo versante è soltanto una parte del nuovo paesaggio vulcanico. Infatti, alle spalle del cratere distinguibile in fondo sulla sinistra si estendono le due colate laviche risultato delle eruzioni del 2022 e 2023.

Con un occhio sempre all’orologio arrivo all’altezza dell’antenna, segnalata dalla nostra guida come belvedere privilegiato sull’area da cui poi ritornare indietro.

Trekking al vulcano Fagradalsfjall eruttato nel 2021 nel sud dell'Islanda
La vista ravvicinata sulla colata lavica attorno al cratere

Nuovamente al crocevia di partenza, ho ancora tempo sufficiente per scendere al livello della lava, adesso ricoperta dalla crosta vulcanica.

I cartelli avvisano di non camminarci sopra perché, in caso di crollo, la temperatura sottostante non sarebbe delle più gradevoli… ciò nonostante sono svariate le persone che non resistono alla tentazione..

Trekking più suggestivi da fare nel sud dell'Islanda: il vulcano Fagradalsfjall vicino a Grindavík
A pochi passi dalla crosta vulcanica che ricopre la lava ancora incandescente

 

 

Due passi per la città (quasi) fantasma di Grindavík

I fenomeni vulcanici iniziati nel 2021 hanno sconvolto non soltanto il panorama di questa porzione di territorio della penisola di Reykjanes ma pure la vita degli abitanti della vicina cittadina costiera di Grindavík.

La severa attività sismica e quindi le eruzioni che si sono susseguite soprattutto a partire dal novembre 2023 a pochi chilometri dal centro urbano, hanno reso necessaria la proclamazione dello stato di emergenza ed il suo conseguente sfollamento.

Dopo un parziale ritorno, ad inizio 2024 l’attività vulcanica è ripresa con particolare intensità e dunque i cittadini sono stati costretti ad abbandonare nuovamente Grindavík.

Villetta di Grindavík abbandonata dopo le scosse di terremoto e l'eruzione del vicino vulcano
Una villetta abbandonata e danneggiata, da notare le crepe specie sul muro di destra e come esso stesso sia stato rialzato da terra

Le tracce di questi mesi turbolenti sono tuttora ben visibili. I residenti rimasti sono pochi, così come le attività commerciali ancora aperte. La quasi totalità delle case è stata svuotata e, come spiegato dalla nostra guida, il governo islandese le ha acquistate per permettere che i proprietari potessero comprarne una nuova altrove (specie a Reykjavík).

Alcune aree sono interdette al traffico – compreso quello pedonale – per questioni di sicurezza; dove si può camminare invece si notano chiaramente i danni provocati dallo sciame sismico che ha coinvolto l’intera area: pezzi di case rialzate da terra, crepe, voragini nella strada etc…

Tour guidato da Reykjavík alla città fantasma di Grindavík dopo l'eruzione vulcanica del 2023
Un quartiere residenziale non più accessibile

La fermata dura un’ora e si ha la possibilità di pranzare al ristorante (credo sia l’unico aperto, almeno al giugno 2025). Io ho preferito sfruttare tutto il tempo a disposizione per esplorare la cittadina. Mi hanno colpito ad esempio i cartelli verdi che segnalano le uscite di emergenza da Grindavík, necessari dato che vi sono ancora dei residenti e l’attività vulcanica è tutt’altro che esaurita.

Tour guidato da Reykjavík per visitare Grindavík e la zona vulcanica in sicurezza
L’indicazione per una delle vie di fuga da Grindavík in caso di emergenza

Una volta risaliti in autobus viene effettuato un “tour panoramico” nelle zone con accesso limitato. È il caso della via raggiunta dalla colata lavica nel gennaio 2024 che ha causato la distruzione di tre case. Vederla da pochi passi lascia a bocca aperta…

La colata lavica del 2024 che distrusse tre abitazioni di Grindavík
Vista dal finestrino del minibus della colata lavica che distrusse tre abitazioni di Grindavík

Le barricate di contenimento innalzate a difesa del centro abitato hanno retto fino a quando hanno potuto, sicuramente senza di esse i danni sarebbero stati ben più gravi così come il pericolo per le persone.

In un’altra area del paese è stata allestita una galleria fotografica a cielo aperto che racconta la storia recente di Grindavík e, soprattutto, ciò che ha significato per i suoi abitanti costretti a scappare in fretta e furia.

Galleria fotografica dell'eruzione vulcanica che ha coinvolto la città di Grindavík (Islanda del sud)
Una delle fotografie più impressionanti della galleria fotografica

Prima di rientrare a Reykjavík c’è ancora il tempo per un’ultima sosta a pochi passi dalla crosta vulcanica formatasi dopo l’eruzione del 2024.

Sempre la nostra guida ci ha spiegato che, a causa del movimento tettonico (in Islanda si incontrano e scontrano le placche nordamericana ed euroasiatica) la montagna che si vede sullo sfondo potrebbe separarsi dando così vita ad un doppio rilievo.

Inoltre, l’attività di monitoraggio è costante e tutti i mezzi di contenimento sono pronti ad entrare in azione in caso di nuova eruzione. Il timore è che la lava possa dirigersi verso Reykjavík, distante appena una cinquantina di chilometri. Ovviamente è un rischio da scongiurare a tutti i costi…

Ci rimettiamo in marcia ed in meno di un’ora raggiungiamo la capitale. Nel mentre, non si può non pensare agli scenari suggestivi e sconvolgenti visti durante la giornata, a testimonianza della natura estrema che caratterizza da sempre questa nazione.

👉 Informazioni, costi e prenotazione online del Tour guidato a Reykjanes con trekking sul vulcano Fagradalsfjall

Escursione a Grindavík da Reykjavík per vedere i luoghi dell'eruzione vulcanica
La colata lavica del 2024 alle porte di Grindavík
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