Capitale della regione omonima situata nel sud-est della Spagna, Murcia si trova ad una cinquantina di Km dal mare Mediterraneo e, con i suoi quasi 500.000 abitanti, è la settima città più popolosa della nazione.
Pur non essendo tra le destinazioni turistiche più famose della zona, vale la pena dedicarle una giornata piena per visitare il centro storico che conserva vie e monumenti a testimonianza del suo passato.
Infatti, ci troviamo in un’area abitata da oltre 2.000 anni ma la fondazione di Murcia risale attorno all’anno 831. Le sue origini sono arabe dato che l’emiro di Cordova Abderramán II ordinò la costruzione di una città cinta lungo le sponde del fiume Segura.
La scelta non fu casuale, vista la fertilità della pianura circostante che assicurava la produzione di frutti, verdura ed ortaggi di prima qualità. Questi sono ancora oggi i prodotti coltivati nella Huerta de Murcia ed alla base della gastronomia locale.
Cosa fare e vedere a Murcia in un giorno
La città vecchia è piccola, ben tenuta ed in gran parte pedonale. Il patrimonio monumentale è rilevante ma, date le distanze assai ridotte, una giornata piena può rivelarsi sufficiente per la visita. Con ulteriore tempo a disposizione si possono vedere i dintorni del centro storico visitando musei, un santuario ed una collina panoramica dominata dalla statua del Cristo Redentore.
Detto ciò, Murcia è la base ideale per esplorare il resto della regione spostandosi coi mezzi pubblici ed ovviamente in macchina. Ad esempio, nel mio caso ho utilizzato l’autobus per recarmi prima a Caravaca de la Cruz e successivamente a Cartagena.
Per maggiori informazioni su come raggiungere Murcia e dove dormire vi rimando alla sezione conclusiva di questo articolo.
Tutte le informazioni riguardanti orari di apertura e tariffe dei monumenti sono indicate sul sito internet Región de Murcia.
Puente de los peligros o puente viejo
È l’opera in pietra che collega il quartiere del Carmen con il nucleo storico di Murcia a partire dalla seconda metà del secolo XVIII. È inoltre il ponte più antico della città e questo gli è valso il soprannome di puente viejo.
Oggi è l’accesso prediletto dai turisti che, attraversandolo, possono scorgere all’orizzonte la torre della Cattedrale. Osservando invece il fiume Segura si vede emergere dalle sue acque la scultura dedicata all’Entierro de la Sardina, uno degli eventi culminanti delle Feste di Primavera di Murcia.
Il “funerale della sardina” si svolge il weekend successivo alla Settimana Santa e celebra la fine del “digiuno” del periodo pasquale mediante la sepoltura simbolica del pesce.
Sono diversi i ponti eretti sul Segura, compreso uno realizzato da Calatrava, e per avere la prospettiva migliore sul centro storico murciano suggerisco di percorrere la vicina Pasarela Manterola (pedonale).
Paseo del Malecón
Attraversata la strada all’altezza della passerella Manterola si giunge a quest’altra area verde urbana. Il muro originale risale al secolo XV ma quello attuale è stato rifatto tre secoli dopo, con l’obiettivo di arginare il fiume Segura in caso di alluvioni.
Oggi è uno dei punti di ritrovo preferiti tra i murciani ed unisce la città con la zona degli orti. Passeggiando tra i giardini si osserva la Portada del Huerto de las Bombas, una decorazione barocca della facciata di un’antica residenza di campagna.
Mercado de Verónicas
Appena a lato dell’imbocco del Malecón sorge un edificio modernista di inizio ‘900 che accoglie il mercato di Murcia con i prodotti migliori della regione. Al suo interno vi sono anche dei bar-ristoranti dove è possibile farsi cucinare ciò che si è acquistato.
Il luogo ha una forte valenza anche dal punto di vista storico. Infatti, appena a destra della costruzione si può ammirare un tratto delle mura difensive arabe con inclusi i resti di due torri, una delle quali è stata inglobata nella Iglesia de Verónicas.
Jardín de la Glorieta
Attraversata la strada, prima di arrivare nella piazza della Cattedrale bisogna superare dei graziosi giardini con fontane e giochi d’acqua (richiamano quelli del Generalife di Granada) che occupano la Glorieta de España.
Sulla piazza vi si affaccia il Municipio di Murcia mentre nella parte occidentale è stata posizionata la scultura dedicata al cardinale Belluga, vescovo della città nonché artefice del trionfo della causa borbonica in occasione della Guerra di Successione Spagnola.
Cattedrale di Murcia
La vicina piazza, anch’essa intitolata a lui, è dominata dal monumento simbolo della città. Il tempio religioso presenta anche elementi rinascimentali mentre gli interni sono prevalentemente gotici. Ciò non sorprende affatto dato che l’edificio venne costruito a partire dal 1394 e consacrato oltre settant’anni dopo.
La splendida facciata barocca, realizzata da Jaime Bort e finanziata dal vescovo Belluga, è considerata il massimo esempio del barocco murciano e celebra la Vergine Maria (alla quale è dedicata la Cattedrale). Purtroppo, al momento della mia visita (febbraio 2024) sono in corso importanti interventi di restauro e pertanto non la si può vedere. Se non altro, le impalcature sono nascoste da una grafica davvero interessante…
La torre campanaria raggiunge i 95 m di altezza e, considerando solo le cattedrali, è la seconda più alta di Spagna dopo la Giralda di Siviglia. È possibile salire (a pagamento).
Tra gli ambienti interni, da non perdere vi sono la Capilla de los Vélez, con la cupola stellata a dieci punte, e la Capilla de Junterones, capolavoro del Rinascimento spagnolo.
Una curiosità è la dicitura “Diocesis de Cartagena”.
Infatti, la località costiera è stata storicamente sede della cattedrale e, all’epoca della dominazione musulmana, era rimasta uno dei pochi centri cristiani della zona. Nel 1246 Cartagena diventa definitivamente parte del Regno di Castiglia mentre la conquista cristiana di Murcia avverrà vent’anni dopo.
Dopo il 1266 l’antica moschea venne trasformata in tempio cristiano che, a sua volta, venne convertito in cattedrale con il trasferimento della sede episcopale avvenuto nel 1291. La scelta venne motivata anche dal senso di insicurezza che caratterizzava il litorale cartaginese in quegli anni e per il fatto che Murcia era diventata la capitale del regno costituito dopo la Reconquista.
Sarebbe poi trascorso un secolo prima dell’inizio dei lavori per l’edificazione della Cattedrale e, nel frattempo, si decise che il nome della Diocesi sarebbe rimasto invariato.
Palazzo Episcopale
Affacciato anch’esso su Plaza del Cardenal Belluga, è un altro simbolo del patrimonio monumentale di Murcia.
La sede della Diocesi di Cartagena è del secolo XVIII e presenta una commistione di stili, specie il manierismo italiano.
Real Casino de Murcia
Tra le vie più famose del centro storico vi sono calle Trapería e calle Platería, testimonianze entrambe dello sviluppo urbano in epoca medievale ed oggi punti di riferimento dello shopping cittadino.
La prima, ad esempio, durante il secolo XIII era occupata dalle mura che separavano cristiani e musulmani. La seconda porta il nome di coloro che lavoravano e vendevano oggetti d’argento ed ancora ai giorni nostri vi si trovano delle gioiellerie.
Assolutamente da vedere nell’area il Real Casino, rivolto sulla calle Trapería. Personalmente è il luogo di Murcia che più mi ha impressionato, complice la sua particolare architettura. Non mi ha sorpreso scoprire che è il palazzo più visitato dell’intera regione, con circa 150.000 ingressi all’anno.
Progettato nella seconda metà del secolo XIX, i suoi interni si distinguono per la commistione di svariati stili architettonici al punto che ogni ambiente differisce dall’altro. Ad esempio, superato l’ingresso neobarocco si giunge alla biglietteria situata nel patio arabo, impreziosito da oltre 20.000 lamine d’oro.
Percorrendo la suggestiva galleria centrale si accede alle sale, alcune delle quali però non aperte al pubblico in quanto di uso privato dei membri del club privato fondato nel 1847.
Nella biblioteca inglese risalta la tribuna superiore in legno intarsiato, il Salón de Baile è invece lo spazio più importante e lussuoso dell’edificio ed è in stile neobarocco con influenza francese. Un altro spazio che mi ha colpito è il patio Azul, ristrutturato tra il 2006 ed il 2009, sovrastato da una cupola di cristallo e sede del ristorante aperto anche ai visitatori.
Plaza de Santo Domingo e Teatro Romea
Percorrendo calle Trapería verso nord si sbuca in una delle piazze più belle di Murcia, la Plaza de Santo Domingo. Dominata al centro da un ficus secolare, vi si affacciano la Casa Cerdá, edificio modernista del 1932, e l’Iglesia de Santo Domingo, tempio barocco del secolo XVIII.
Un aspetto curioso della chiesa è la presenza di due facciate: una rivolta su questa piazza, l’altra (la principale) sulla plaza Julián Romea alla quale si arriva passando sotto l’arco de Santo Domingo.
Il Teatro Romea, inaugurato nel 1862 con un altro nome, è intitolato all’attore murciano Julián Romea (morto nel 1868). È uno dei teatri più importanti di Spagna grazie alla sua acustica perfetta.
Convento e Museo di Santa Clara
A nord della plaza Romea sorge questo complesso che testimonia la storia di Murcia. Infatti, il museo è allestito nell’edificio che fungeva da residenza degli emiri musulmani nei secoli XII-XIII. In seguito fu la fortezza dei sovrani del Regno di Castiglia e, a partire dal 1365, il monastero reale delle monache clarisse.
Tra reperti archeologici ed opere di arte sacra, durante la visita del museo si ha l’opportunità di ammirare una delle piscine arabe più antiche di Spagna, utilizzata come luogo di riposo dai principi musulmani.
Dove mangiare a Murcia
Sono numerosi i bar e ristoranti disseminati per le vie del centro storico del capoluogo spagnolo. I menù richiamano la tradizione culinaria mediterranea essendo la testimonianza della posizione e della storia di Murcia. I prodotti tipici sono quelli delle coltivazioni della huerta (frutta, ortaggi e verdure), accompagnati da carni, pesce fresco e vini DOC (Bullas, Yecla e Jumilla).
Come sempre accade in Spagna, il modo migliore per provare la gastronomia tipica è tapeare (andare per tapas). A tal proposito, Plaza de las Flores è senza dubbio una tappa d’obbligo data la folta presenza di locali con tavolini all’aperto.
La specialità murciana per eccellenza è la “marinera”. Trattasi di una sorta di insalata russa che viene adagiata su di una ciambella (consistenza simile ai grissini) e coperta da un’acciuga.
Un altro luogo da non perdere è il Mercado de Correos, allestito nello storico palazzo delle poste. Qui vi è un’ampia offerta gastronomica, con proposte anche internazionali, senza dimenticare però la tradizione culinaria di Murcia.
L’ambiente è assai carino e molto frequentato dagli stessi abitanti. Sul sito internet è riportato l’elenco con i menù dei vari locali presenti al suo interno.
Come arrivare a Murcia
La città è ben collegata al resto di Spagna ed è possibile raggiungerla in svariati modi.
Murcia ha un proprio aeroporto ma al momento – inverno 2024 – non vi sono voli diretti dall’Italia. Nel nostro caso conviene volare ad Alicante e, una volta atterrati, prendere i bus navetta che in circa 60 minuti raggiungono la stazione degli autobus di Murcia.
I biglietti sono acquistabili sul sito internet di Alsa.
Nel mio caso sono arrivato in treno da Madrid, approfittando della nuova linea ad alta velocità che unisce le due città in meno di 3 ore di viaggio. L’alternativa è sempre Alicante, grazie ai collegamenti Cercanías delle linee C1 e C2.
La stazione di Murcia del Carmen è situata a sud rispetto al centro storico, a circa 20-25 minuti di distanza a piedi.
Per ogni informazione vi rimando al sito di RENFE.
La stazione degli autobus di Murcia è più vicina al centro e vi operano diverse compagnie con collegamenti regionali e nazionali. Anche in questo caso suggerisco di fare riferimento ad Alsa.
Per chi invece è in macchina, a seconda della provenienza vi sono tre autostrade da/per Murcia:
- A3, Madrid-Albacete;
- A7, Barcellona-Valencia-Alicante ed Andalusia.
Dove dormire a Murcia
Appartamenti, B&B ed hotel sono presenti sia nel cuore della città che nelle sue immediate vicinanze.
Ho pernottato al Sercotel Amistad Murcia, struttura a quattro stelle ubicata in una posizione comoda per ogni esigenza. Infatti, spostandosi a piedi la stazione ferroviaria dista all’incirca una ventina di minuti, quella degli autobus una decina mentre per il centro storico ne bastano cinque.
Mi è stata riservata una doppia matrimoniale, spaziosa e confortevole e con un’ottima insonorizzazione. Il buffet della colazione, servito al piano terra a partire dalle 7, è promosso a pieni voti data la ricca scelta tra prodotti dolci e salati, senza contare i piatti caldi preparati al momento.
L’hotel ha un ristorante interno ma non l’ho provato. Lo staff è cordiale ed il deposito bagagli è disponibile gratuitamente.