Realtà da sempre esistita ma inspiegabilmente lasciata un po’ in disparte dall’industria del turismo, i viaggi in solitaria rappresentano negli ultimi anni un trend in continua ascesa. D’altronde, la tentazione di organizzare e vivere in autonomia un’esperienza del genere è forte e, nella maggior parte dei casi, irresistibile. E lo scrive una persona che lo fa da oltre dieci anni 😉
Il mondo del cosiddetto solo travel ha mille sfaccettature ed è trasversale, nel senso che interessa non soltanto i Millenials ma i viaggiatori di tutte le età.
Viaggiare in solitaria è fantastico ma…
Chiudere la porta di casa e lasciarsi alle spalle i pensieri della propria vita quotidiana per ritrovarsi in un ambiente nuovo, da vivere ed esplorare solamente con se stessi.
Questo è il significato del partire da soli e, comprensibilmente, per alcune persone può suscitare anche un po’ di timore. Ciò aiuta a spiegare la nascita di una community di viaggiatori come quella di WeRoad, che si pone l’obiettivo di stabilire legami tra persone, culture e storie differenti.
E, non a caso, tra le numerose iniziative di questo tour operator spicca quella dedicata ai viaggi di gruppo per single che consentono di partire da soli per poi conoscere nuovi amici scoprendo il mondo. Inoltre, sono diversi i loro vantaggi.
A cominciare dalla flessibilità, dato che sono previste partenze in ogni periodo dell’anno (Capodanno, estate, inverno per ammirare l’aurora boreale etc..) compresi i last minute. E, a tal proposito, l’unico elemento non incluso nei pacchetti è di solito il volo di andata e ritorno, lasciando alle persone la possibilità di decollare ed atterrare dall’aeroporto più comodo per loro. Inoltre, così facendo si può pure decidere di prolungare la vacanza… questa volta in totale autonomia!
Lo stress è ridotto al minimo perché l’organizzazione di itinerari, trasferimenti, visite ed altre attività è interamente affidata al tour operator e perciò l’unica cosa a cui devono prestare attenzione i partecipanti è la puntualità il giorno della partenza.
Un aspetto da non dimenticare mai è la sicurezza e, viaggiando con un gruppo guidato da un tour leader, si può stare ancora più tranquilli visto che, oltre all’assistenza in loco, non mancherà mai neanche quella dall’Italia.
Infine, un altro elemento da tenere in considerazione è la “barriera linguistica”. Infatti, non conoscere l’inglese o comunque la lingua locale può causare dell’ansia ulteriore nel momento in cui occorre relazionarsi con la gente. Nei viaggi di gruppo questo problema non sussiste perché ci penserà il tour leader ad occuparsi di gran parte della comunicazione con le persone del posto.
Non sorprende quindi che questi vantaggi rappresentino pure la risposta ad alcune delle domande più ricorrenti rivolte a chi decide di intraprendere un viaggio contando esclusivamente sulle proprie forze: ma non hai paura della solitudine? Non è pericoloso girare da soli da quelle parti? Mangiare da solo al ristorante non ti mette tristezza? E se ti succede qualcosa?
“Viaggiare da soli può essere spaventoso, ma può anche essere liberatorio.”
– Lindsay M. Halsey
Destinazioni ideali per un viaggio in solitaria
Sulla scelta della metà incidono diversi fattori, in primis gli interessi personali e di conseguenza il tipo di viaggio che si intende organizzare. Oltre a ciò, se si viaggia da soli per la prima volta è normale avere un po’ di ansia dato che si abbandona la propria zona di comfort sfidando se stessi ed aprendosi con fiducia al nuovo che verrà.
Per questo motivo, un consiglio che posso dare è quello di scegliere una destinazione non troppo lontana da casa, ad esempio rimanendo in Europa. La tentazione di optare per una meta esotica oppure di partire all’avventura dimenticando le proprie paure va sempre ridimensionata con un po’ di sano realismo. E poi, diciamolo, il nostro caro vecchio continente è così “variegato” che le alternative di certo non mancano!
Tra le tre mete suggerite per un viaggio in autonomia – valide anche per viaggi di gruppo, ovviamente! – ho inserito quelle dove sono stato personalmente nell’arco degli ultimi 10 anni (anche più volte).
Scozia: Edimburgo e le Highlands
Nel giugno 2013 ho lasciato l’Italia da solo, per la prima volta, per soggiornare a Edimburgo in occasione di una vacanza studio per imparare l’inglese. Pertanto, proprio la lingua ha rappresentato il primo “scoglio” da superare dato che all’epoca la mia conoscenza andava poco oltre il saper dire the cat is on the table 😀
Escludendo la conoscenza della lingua inglese, Edimburgo è una capitale perfetta da visitare da soli perché è piccola, sicura e la gente è molto accogliente e disponibile nell’aiutare i turisti. Più volte mi è capitato che, mentre mi fermavo per strada per sfogliare la cartina, almeno una persona si avvicinasse per chiedere se avessi bisogno di qualcosa.
E se si vuole spingersi nel nord della Scozia, verso le suggestive Highlands, la rete dei trasporti pubblici è efficiente e permette anche ai solo travelers di spostarsi abbastanza agevolmente e di raggiungere numerosi luoghi… a cominciare dal famoso lago Ness.
Dal nord al sud della Spagna passando per Madrid
Un altro posto in cui sono stato diverse volte è la Spagna, probabilmente la nazione più simile all’Italia per cultura, gastronomia e socialità delle persone e quindi assolutamente indicata per essere visitata da soli.
Se il Cammino di Santiago è il simbolo per eccellenza del viaggio alla scoperta prima di se stessi e poi degli altri, anche la caliente Andalusia e le sue città d’arte quali Siviglia, Cordoba e Granada ben si prestano ad essere conosciute e godute in totale autonomia. E che dire di Madrid, così caotica eppure a misura d’uomo, che fa dell’accoglienza uno dei suoi punti forti?
A proposito della capitale, vi ho trascorso diversi mesi per frequentare un master ed una delle prime frasi che mi ha detto il mio professore è proprio rivelatrice dell’anima della città:
“Si vienes a Madrid, ya eres de Madrid.”
Austria, dalle Alpi a Vienna
Conclude il podio personale delle nazioni in cui sono stato più volte questo paese al confine con l’Italia e che con noi condivide la bellezza della catena alpina. Proprio questa caratteristica geomorfologica rende l’Austria una destinazione imperdibile per compiere dei trekking lungo una vasta rete di sentieri ben segnalata e curata.
Se dunque da un lato aree come ad esempio il Tirolo oppure la Carinzia sono scelte da escursionisti, sia solitari che in comitiva, città quali Vienna e Salisburgo richiamano i viaggiatori che desiderano concedersi un city break da trascorrere tra musei, eventi di musica classica, esperienze culinarie e degustazioni di birra locale.