Dopo la cima del Lesima e la doppia escursione sui monti Ebro e Chiappo, ecco un’altra gita da fare sull’Appennino Ligure, sempre nella “zona delle quattro province” nonostante in questo caso si rimanga costantemente nella provincia di Alessandria in Piemonte.
Il monte Giarolo – 1.473 m di altezza – sorge quasi al termine del contrafforte che separa le valli Borbera e Curone ed è una delle mete predilette per gli escursionisti del Tortonese. È inoltre una montagna facilmente distinguibile grazie alla sua posizione privilegiata, rivolta verso la Pianura Padana e non “oscurata” dai rilievi circostanti, ed ai ripetitori televisivi posti poco più in basso rispetto alla cima.
Trekking facile sul monte Giarolo dal Rifugio Piani di San Lorenzo
La cima appenninica è raggiungibile partendo dai centri abitati di Cantalupo Ligure (375 m), Serra (683 m), Giarolo (831 m) e Caldirola (1012 m).
Tutti questi itinerari sono ottimamente descritti da Andrea Parodi ed Alessio Schiavi nel libro “La Catena dell’Ántola. 113 escursioni fra Scrivia, Trebbia e Oltrepo, sui monti delle quattro province”.
Nel mio caso, spinto più dal desiderio di sfuggire qualche ora dal caldo torrido della pianura che dalla voglia di scarpinare, ho optato per una gita semplice dal Rifugio Piani di San Lorenzo, situato a quota 1.101 m e circondato da castagni e faggi che d’estate assicurano tanta ombra.
Parcheggiata la macchina e date le spalle all’edificio, si cammina lungo la strada per qualche decina di metri fino a trovare sulla sinistra le indicazioni per il Giarolo (1 ora di cammino). Gli altri itinerari sono alternative più lunghe per arrivare sul monte.
Il mio sentiero odierno è il n. 200 del CAI e procede in larga parte nel bosco. Nel primo tratto la salita è dolce dopodiché, avvicinandosi alla meta, la pendenza si fa più marcata ma comunque non è troppo faticosa.
Diciamo che per chi è allenato si tratta di una sgambata o poco più.
Dopo circa un’ora la vegetazione si dirada e la vista finalmente si apre. Sono quasi in cima e, difatti, ecco apparire i ripetitori televisivi. Data l’ubicazione strategica del Giarolo era inevitabile che venissero installati proprio qui.
Fortunatamente, sono una presenza relativamente poco ingombrante perché lasciano libera la sommità del monte e non rovinano gli scorci a 360° che si possono godere una volta giunti ai piedi della statua del Cristo Redentore, il cui sguardo è rivolto verso la città di Tortona.
Il monumento originario venne eretto nel 1901 e la sua inaugurazione avvenne l’11 agosto di quell’anno. Per l’occasione Don Luigi Orione, sacerdote di Pontecurone che verrà poi dichiarato Santo da Giovanni Paolo II, celebrò una messa alla quale parteciparono addirittura 12.000 fedeli.
Ancora oggi, la prima domenica di agosto si festeggia tale ricorrenza con la Santa messa nei pressi della nuova statua in bronzo eretta nel 2001.
Nelle giornate limpide lo sguardo abbraccia un panorama quasi infinito. Dalla pianura all’arco alpino con la possibilità di individuare le vette del Monviso, del Cervino e del Rosa per poi scorgere all’orizzonte il blu del Mare Ligure. Più vicine ma non meno affascinanti, si osservano le cime dei monti Penice (con ripetitori), Lesima (con postazione radar), Ebro e Chiappo.
Uno dei trekking più popolari è quello che dal Giarolo conduce al monte Ebro passando per il Passo di Brusamonica ed il monte Cosfrone (2 ore circa). Si ha così l’opportunità di ripercorrere almeno in parte l’antica via di collegamento tra Tortona e la costa ligure.
Il Rifugio Piani di San Lorenzo
Ubicato a 1.101 m di altezza, in una splendida area prativa pianeggiante alle pendici del Giarolo, questo edificio fu per anni proprietà della Comunità montana locale mentre, a partire dal 2015, è gestito dall’associazione “La Pietra Verde”.
Oltre ad essere un bar-ristorante, può accogliere fino a 12 ospiti con pernottamento in camerata oltre alla possibilità di piantare le tende nei mesi estivi. È così diventato un vero e proprio punto di riferimento per escursionisti ed appassionati di montagna.
La stessa associazione organizza regolarmente una serie di eventi in zona (ma non solo). Per saperne di più potete consultare il sito internet e seguire la relativa pagina Facebook.
La bellissima location, la grande disponibilità dei volontari e l’ottimo pranzo hanno reso la mia esperienza decisamente positiva. Il menù fisso prevedeva: antipasto (affettato e salame), primo (con possibilità di fare il bis), secondo (volendo con altro bis), dolce, vino, acqua e pane. Tutto questo al prezzo di 17 € a persona.
Davvero impossibile chiedere di meglio.
Come arrivare ed informazioni sul trekking al monte Giarolo
Il Rifugio Piani di San Lorenzo è facilmente raggiungibile da Alessandria, Pavia, Milano e Genova. Tutte le indicazioni sono riportate sul sito dell’associazione indicato poche righe sopra.
Nel mio caso, arrivando dalla provincia di Alessandria ho seguito le indicazioni per Cantalupo e, una volta giunto all’incrocio situato all’altezza del distributore Tamoil, ho svoltato a sinistra verso Pallavicino. Superato il paese si prosegue sino al bivio e si gira a destra, prendendo la stradina asfaltata che sale fino alla Domus Alpina e quindi al Rifugio Piani di San Lorenzo.
L’escursione dal rifugio al monte Giarolo è semplice ed adatta anche ai bambini, a patto che ovviamente abbiano una minima propensione a camminare. L’ascesa, dolce all’inizio e successivamente più pronunciata, è priva di particolari difficoltà. Lo stesso dicasi per il ritorno.
I bastoncini da montagna possono rivelarsi utili come sostegno. Si cammina su pietrisco ed a tratti il fondo è sconnesso. Il dislivello è di circa 370 m e lo si copre in circa 1h 30m (all’andata).