Al termine del tour all’interno della Palazzina di caccia di Stupinigi, mi sono spostato di circa 50 Km per scoprire un’altra residenza reale sabauda in Piemonte, il Castello di Govone, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
Data quindi la breve distanza, entrambi i siti possono si possono visitare in giornata.
Cenni storici sul Castello Reale di Govone
Le prime notizie risalgono al 989, con un atto di vendita nel quale viene descritta una fortezza costituita da due torri, una quadrata e l’altra circolare.
La struttura attuale è invece del secolo XVII, epoca in cui il castello diviene di proprietà dei Conti Solaro, Signori di Govone già dal secolo XIII, i quali affidano all’architetto Guarino Guarini il progetto di ricostruzione.
Le opere si protraggono fino al secolo successivo e, tra i vari interventi effettuati, spicca il monumentale scalone di ingresso impreziosito dalle sculture provenienti dalla Fontana d’Ercole della Reggia di Venaria Reale.
Nel 1792, con la morte dell’ultimo discendente diretto della famiglia Solaro, il castello passa allo Stato e viene poi acquistato dalla famiglia Savoia che lo sceglie come propria residenza estiva. Dopo una breve parentesi francese, nel 1816 l’edificio viene ceduto al principe Carlo Felice.
Il Comune di Govone lo acquista nel 1897 decidendo poi di mettere all’asta la gran parte dei mobili ed oggetti contenuti in esso. Infatti, le sue stanze verranno convertite nelle classi di scuola primaria e secondaria del borgo piemontese.
Infine, è l’associazione “Govone Residenza Sabauda” a occuparsi dal giugno 2015 della promozione e valorizzazione di questo sito UNESCO.
Cosa vedere nel Castello Reale di Govone
Il percorso di visita comprende dieci ambienti. Il tour si può fare sia in autonomia che con audio guida. Inoltre, dei pannelli informativi sono stati installati in ogni sala. Per i gruppi con più di 15 persone vi è la possibilità di fare la visita guidata con i volontari dell’associazione che gestisce la proprietà. La durata è di un’ora circa.
Lo scenografico scalone a doppia rampa caratterizza la facciata del castello e conduce al terrazzo antistante il salone delle feste, punto panoramico privilegiato sul Roero e le Langhe.
Altrettanto d’impatto è l’atrio situato a piano terra e punto d’inizio della visita. Qui come nello scalone esterno sono presenti una serie di elementi (marmi e sculture) prelevati dalla Fontana d’Ercole a Venaria Reale, smantellata nella seconda metà del secolo XVIII.
Salita la scala si sbuca nella Galleria di Levante, area di passaggio verso gli appartamenti reali.
Le camere da letto del Re e della Regina avevano ingressi separati ma esisteva comunque una porta che garantiva il passaggio diretto tra i due ambienti. Gli affreschi, ispirati alla mitologia classica, sono opera dei pittori genovesi Carlo Pagani ed Andrea Piazza. Il pavimento in legno è quello originale degli anni ‘20 del secolo XIX.
Un’ala è stata invece destinata da Carlo Felice agli appartamenti per i principi e le principesse figlie di Vittorio Emanuele I, in particolare Carlo Alberto di Savoia-Carignano (erede al trono) e la moglie Maria Teresa d’Asburgo-Lorena.
L’appartamento delle principesse è pure noto come “Sale cinesi” perché le tappezzerie acquistate a Vienna all’inizio del secolo XVIII furono realizzate in Cina utilizzando la tecnica del ricalco.
All’epoca, tali opere venivano prodotte specificatamente per le corti europee e nei disegni venivano rappresentate prevalentemente fauna e flora, scene di vita quotidiana, di lavorazioni artigianali cinesi e del commercio del tè.
La visita si conclude nel suggestivo salone d’onore, affrescato negli anni ’20 del secolo XIX da Luigi Vacca e Fabrizio Sevesi con la tecnica trompe l’oeil.
Le decorazioni riprendono il tema mitologico già presente in altri ambienti del castello e, in questo caso, vengono arricchite con giochi di luci e prospettive che trasmettono agli occhi dei visitatori l’impressione di ammirare un’impressionante opera di scultura.
Castello Reale di Govone: informazioni per la visita
La fortezza domina dall’alto della collina il centro abitato di Govone, adagiato sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Il comune piemontese si trova in provincia di Cuneo, a 95 Km di distanza dal capoluogo ed a 60 Km da Torino, al confine con il Monferrato ed a metà strada tra Alba ed Asti.
Come arrivare a Govone
Per chi viaggia in auto si consiglia l’Autostrada A33, con uscita Costigliole-Govone provenendo da Asti ed uscita Govone arrivando da Cuneo. Il parcheggio è disponibile ai piedi del parco che accoglie il castello.
Govone non ha una stazione ferroviaria e, per questo motivo, conviene scendere ad Asti e proseguire con gli autobus della linea 49 (Asti-Govone-Alba).
Per maggiori dettagli vi rimando alla sezione dedicata ai Trasporti sul sito del Comune di Govone.
Orari e costo dei biglietti
Il Castello Reale di Govone è aperto da marzo a dicembre tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
I biglietti d’ingresso sono prenotabili online ottenendo così l’accesso garantito nella fascia oraria desiderata. Le tariffe (aggiornate al giugno 2022) sono:
- 5€, intero
- 4€, ridotto (over 65 anni)
- gratis per ragazzi fino a 14 anni, giornalisti, guide turistiche, disabili e relativi accompagnatori.
Inoltre, l’ingresso è gratuito anche per chi possiede la Torino+Piemonte Card, una tessera turistica ideale per visitare la città ed i suoi dintorni usufruendo di sconti ed ingressi omaggio per molte attrazioni (inclusa la Palazzina di caccia di Stupinigi che ho citato all’inizio dell’articolo). Ecco le tre versioni disponibili:
- Torino+Piemonte Card valida 2 giorni;
- Torino+Piemonte Card valida 3 giorni;
- Torino+Piemonte Card valida 5 giorni.
Infine, per consultare orari e prezzi aggiornati vi rimando al sito internet del Castello Reale di Govone.