Tra le zone della Spagna del nord che mi ero promesso di visitare c’erano le Asturie, una regione – o meglio un Principato – incastonata tra i monti ed il Mar Cantábrico ed ancora fuori dalle rotte turistiche più classiche.
Per le varie escursioni fatte in giornata ho scelto come base Oviedo, la capitale. È una città piccola che mi ha conquistato da subito poiché, sebbene fosse agosto, in giro si vedeva quasi esclusivamente gente del posto. Un’altra cosa che mi ha colpito è stata l’estrema gentilezza e disponibilità degli abitanti. Va detto che in Spagna mi sono sempre trovato bene, tuttavia credo che questa sia stata la zona dove ho ricevuto la migliore accoglienza in assoluto.
Cosa vedere a Oviedo in un giorno
Nelle Asturie si respira molta Spagna, addirittura di più che in qualsiasi altra parte della nazione. Ciò per un motivo molto semplice: i suoi abitanti non hanno dovuto soffrire le innumerevoli dominazioni a cui invece sono stati sottoposti i “vicini di casa”. Difatti, l’invasione araba qui non ha avuto successo, anzi, è proprio a Covadonga – ai piedi del Parco dei Picos de Europa – che nel 722 un esiguo esercito di cavalieri cristiani sconfisse i mori dando inizio così alla Reconquista. È dalle Asturie quindi che si posero le basi per una Spagna cattolica ed imperiale, al punto che ancora oggi l’erede al trono porta il titolo di Principe delle Asturie.
Non si può poi parlare di Asturie senza menzionare il Cammino di Santiago. È una tappa imprescindibile per i pellegrini poiché qui il percorso si biforca proseguendo:
- sul Cammino del Nord, che si snoda lungo la costa fino al confine con la Galizia;
- sul Cammino Primitivo, che invece taglia verso l’interno toccando i luoghi più emblematici del patrimonio d’arte sacra di Oviedo e dintorni.
Premesso ciò, Oviedo possiede un centro storico in gran parte pedonale e che conserva ancora l’antico fascino medievale. Il nucleo originale venne edificato nella prima metà del secolo VIII nei pressi di un convento benedettino. Dopo il passaggio (devastante) degli arabi, toccò ad Alfonso II – figlio di Freula, considerato il fondatore della città – ricostruirla con tanto di mura difensive.
I luoghi da non perdere nel centro storico di Oviedo
Uno dei punti di ritrovo più popolari è senza dubbio la Plaza de la Constitución. Vi si affacciano l’edificio barocco del XVII che ospita il municipio della città e la Iglesia de San Isidoro, originariamente parte del Collegio della Compagnia di Gesù distrutto poi nel 1873.
La piazza è luogo di passaggio quasi obbligato per chi vuole andare alla scoperta delle viuzze e degli angoli più nascosti del centro di Oviedo.
Nei pressi della chiesa parrocchiale sorge il mercado El Fontán, caratterizzato da una copertura in ferro e vetro risalente al 1882.
Consiglio di andarci al mattino, quando i banchi all’interno abbondano di pesce fresco e prodotti a Km 0 che vengono acquistati dai ristoranti della zona. Se, come il sottoscritto, amate i formaggi, allora siete nel posto giusto. Di mucca, pecora o capra, ne vengono prodotti di tutti i tipi e tutte le stagionature, c’è solo l’imbarazzo della scelta. All’interno del mercato c’è un negozietto dove potete degustarne 6 o 7 varianti, inclusa una col pesto (sorprendentemente deliziosa!). In un altro banco ho assaggiato il bollo preñao, una specialità asturiana molto semplice che prevede un paninetto cotto al forno e ripieno di chorizo, il tipico salume spagnolo un po’ speziato. Inoltre, al primo piano si trova un ristorante che, oltre al menú del giorno ed alla carta, offre la possibilità di cucinare il pesce comprato al mercato.
A pochi passi da qui vi è uno degli angoli più suggestivi di Oviedo, ossia la Plaza del Fontán. Questa piazza porticata dalla forma rettangolare deve il suo nome alla laguna che nel passato sorgeva qui e che venne poi seccata quando iniziò a dare problemi per la salute degli abitanti. La prima piazza venne ultimata tra il ‘500 e l’inizio del secolo seguente. La versione attuale è il prodotto dei lavori di restauro realizzati verso la fine del secolo XX. L’unica porzione originale “sopravvissuta” è quella nell’angolo occupato dalla sidrería Casa Ramón.
Oggi, nelle vie attorno ed in Plaza Daoíz y Velarde tutti i giovedì, i sabati e le domeniche si svolge il mercato. Nella stessa piazza spiccano l’antica Casa de las Comedias, costruita secondo lo stile neoclassico ed oggi sede della Biblioteca pubblica, ed il Palacio del Duque del Parque, un edificio in stile barocco del secolo XVII.
Ritornando in Plaza de la Constitución, dove segnalo si trova anche l’ufficio dell’Ente del Turismo delle Asturie, si passa sotto i portici dell’edificio comunale per accedere in calle Cimadevilla che conduce fino alla Plaza de Alfonso II. Crocevia della cittadella antica, vi si affacciano alcuni tra gli edifici più emblematici della città. Mi riferisco alla Capilla de la Balesquida, sede dal 1232 dell’omonima confraternita, ed al seicentesco Palacio de Valdecarzana-Heredia, che oggi ospita gli uffici del Tribunale Superiore di Giustizia della regione.
Piccola curiosità: camminando sul pavimento lastricato dovreste individuare una targa a ricordo del fatto che proprio da qui, nel IX secolo, partì il primo pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Fu voluto dal Re Alfonso II Il Casto il quale, dopo aver ricevuto la notizia del ritrovamento della tomba dell’apostolo, volle rendergli subito omaggio diventando così il primo pellegrino del Camino.
Tuttavia, è soprattutto la magnifica Cattedrale del Salvatore di Oviedo a richiamare l’attenzione di tutti coloro che “sbucano” in piazza proveniendo dalle vie limitrofe. È grazie alla sua presenza che la città asturiana è considerata una delle tappe fondamentali per i pellegrini diretti in Galizia. C’è pure un detto popolare che recita:
“Chi va a Santiago e non al Salvatore, visita il vassallo e non il Signore”.
Innalzata tra il 1388 ed il 1556 sulle fondamenta di una basilica visigota, l’edificio in stile gotico custodisce preziosi cimeli storici e religiosi. In particolare, la Cámara Santa conserva i tesori della Spagna cristiana tra cui la croce della Vittoria del X° secolo, la croce degli Angeli del IX° secolo e l’arca santa di legno ricoperto d’argento.
Cosa vedere nei dintorni del nucleo medievale di Oviedo
Dando alle spalle alla Cattedrale ed uscendo dalla cittadella antica si finisce in calle Gascona. La si riconosce facilmente poiché è piena di bar, ristoranti e sidrerie che richiamano abitanti del posto e soprattutto tanti turisti, forse troppi. Vale la pena farci un giro ma personalmente ho preferito cenare in un paio di locali del centro che mi erano stati suggeriti al mercato. E posso dirvi che la scelta è stata proprio azzeccata (ve ne parlo più avanti).
Alla fine di questa via si può scorgere la fuente de Foncalada, una fontana con acqua potabile voluta dal Re Alfonso III e realizzata secondo lo stile preromanico. Ha molta rilevanza dal punto di vista artistico perché è considerato il monumento civile in uso più antico di Spagna ed inoltre è l’ultimo “superstite” di tale tipo di architettura caratteristica dell’Alto Medievo.
A proposito di arte preromanica, sul monte Naranco si trovano due delle chiese – Santa María de Naranco e San Miguel de Lillo – più emblematiche di un’architettura nata assieme alla monarchia asturiana nel corso del secolo IX e quindi rappresentante del primo regno cristiano nel cuore di una penisola che all’epoca era sotto la dominazione araba. Per tale valenza storico-artistica è stata inserita dall’Unesco tra i beni Patrimonio dell’Umanità.
La collina si trova alle porte del centro della città ed è raggiungibile con gli autobus urbani in circa mezz’ora.
Orientarsi a Oviedo è davvero semplice. Difatti, il centro storico e la stazione ferroviaria sono disposti uno davanti all’altro e sono collegati da una via che, suddivisa in calle Uría e calle Fruela – si percorre in 20-25 minuti a piedi. Su di essa si affaccia Campo San Francisco, il parco pubblico più grande della città e progettato agli inizi del secolo XIX. Il “polmone verde” è attraversato da alcuni viali ed è composto da diversi ambienti, tra i quali spiccano il giardino botanico, il chiosco della musica ed il laghetto con le papere. Proprio dinnanzi allo specchio d’acqua si trova un monumento alquanto curioso, ossia la statua di Mafalda, qui posizionata nell’ottobre del 2014.
Per gli amanti dello shopping, segnalo che nelle vie attorno a calle Fruela si trovano centri commerciali, negozi di artigianato e delle grandi marche, oltre ovviamente a tanti locali dove mangiare.
Dove mangiare a Oviedo
Vi propongo un paio di locali, entrambi nel centro storico, che mi sono stati consigliati dalla gente del posto.
Si tratta di “El Campanu”, in calle de Jesus 1, appena prima della piazza del comune, e di “El Fondín”, in Plaza de Trascorrales 1, una piazzetta nascosta nel dedalo di viuzze del centro e dove una volta si trovava il vecchio mercato al coperto della città.
Ma cosa si mangia nelle Asturie?
I piatti tipici che ho provato sono il cachopo, ossia due filetti di vitello impannati con al centro del prosciutto e formaggio ed accompagnati da patate e verdure assortite (ogni ristorante ha il cachopo della casa con qualche variante) e la fabada, una sorta di “fagiolana” nostrana con l’aggiunta di chorizo ed altri insaccati. In entrambi i casi si tratta di porzioni abbondanti che si possono tranquillamente dividere tra due (o più) persone.
Non può poi mancare il pesce fresco proveniente dal Mar Cantábrico, in particolare il bonito, una specie molto simile al tonno.
Per il bere, la scelta è obbligata.. la celebre sidra asturiana, il prodotto regionale per eccellenza!
È una bevanda alcolica ricavata dalle mele e, tra le sue varianti, quella al naturale è probabilmente la più famosa poiché viene servita seguendo un rituale tanto scenografico quanto funzionale. Difatti, il cameriere deve versarla ad almeno un metro di distanza dal bicchiere in modo da permettere al gas di sprigionarsi rilasciando quindi il sapore pieno. Questo è anche il motivo per il quale conviene chiamare sempre il cameriere per farsi riempire il bicchiere. Se non ne siete convinti, provate a versarvi la sidra come fareste per l’acqua… sarà totalmente insapore.
In certi posti mi è stata servita una bottiglia con tappo apposito per il quale non era necessario l’intervento esperto del personale. In tal caso era sufficiente versare la sidra da una ventina di centimetri d’altezza e bere subito al “brucio”.
Dove dormire a Oviedo
Per il mio soggiorno in città ho scelto l’Hotel Favila, affacciato su calle Uría e distante una decina di minuti a piedi dal centro medievale di Oviedo. L’hotel è altresì comodo per raggiungere la stazione ferroviaria, situata appena a lato, e la stazione degli autobus, a meno di dieci minuti di cammino.
Complessivamente è stata un’esperienza più che positiva, ho trovato ambienti puliti dall’arredamento essenziale ma funzionale. A cominciare ovviamente dalla mia stanza, una doppia ad uso singola con bagno privato (e bidet) rivolta sulla strada ma comunque piuttosto silenziosa essendo al quarto piano (c’è l’ascensore). La colazione non è compresa e si può fare nel bar-ristorante interno. Si può scegliere tra quella a 2,5€ oppure a 4€. Io ho optato per la seconda che includeva:
- una scelta tra croissant, tortilla e pintxos;
- spremuta di arancia;
- caffè, cioccolata calda, tè etc..
Il WiFi è gratuito e prende dappertutto, la reception è attiva 24/24.
Come arrivare a Oviedo
L’aeroporto delle Asturie si trova ad una cinquantina di Km da Oviedo ma è davvero piccolo ed offre pochi voli diretti.
La maniera migliore, escludendo ovviamente il noleggio della macchina, è raggiungere Oviedo in autobus. La rete dei trasporti è molto efficiente e la compagnia Alsa collega la città con le altre località asturiane ed i principali centri delle regioni vicine. Per fare un esempio, da Santander si impiega circa un’ora e mezza per arrivare nel capoluogo delle Asturie.