Situata nella riviera ligure di ponente e capoluogo della provincia omonima, Savona non è una meta particolarmente conosciuta tra i turisti, sebbene il suo porto sia uno dei più importanti poli crocieristici in Italia.
Io stesso ci ho messo un po’ prima di decidermi a visitarla, complice soprattutto il richiamo dei borghi costieri nei suoi dintorni. Alla fine però mi sono deciso, dedicandole una giornata intera. Ed ho fatto bene, perché Savona mi è piaciuta ben più di quanto mi aspettassi. Ho trovato una città a misura d’uomo, un centro storico molto carino, un’offerta culturale di rilievo ed una darsena riqualificata ed animata dai vari locali presenti.
Nelle prossime righe trovate dunque le 7 cose da fare e vedere con i luoghi di maggior interesse e l’itinerario seguito, quest’ultimo ideale anche per i crocieristi con poco tempo a disposizione.
Cenni storici su Savona
È una località dalla origini antichissime, difatti già durante il periodo neolitico un primo insediamento sorse dove oggi si trova la Fortezza del Priamàr.
La storia del capoluogo è senza dubbio caratterizzata dal rapporto assai burrascoso con la Repubblica di Genova. Anche il porto ed i traffici ad esso collegati hanno rivestito un ruolo fondamentale nel corso dei secoli e nel conseguente incontro-scontro con le altre potenze marittime europee.
Costituitasi libero Comune il 10 aprile 1191, l’apice economico fu però raggiunto a cavallo tra ‘400 e ‘500. In questi anni, infatti, due membri della famiglia savonese dei Della Rovere vennero eletti pontefici: Francesco della Rovere (Sisto IV, dal 1471 al 1484) e Giuliano della Rovere (Giulio II, dal 1503 al 1513). Da qui il soprannome di Savona come la “Città dei Papi”.
Grazie a loro, pittori ed architetti giunsero in città con l’obiettivo di riqualificare ed impreziosire il tessuto urbano del centro storico. Fortunatamente, il risultato è ancora ben visibile ai nostri occhi…
Le 7 cose da fare e vedere a Savona in 24 ore
L’itinerario comincia dalla stazione ferroviaria, punto di intersezione delle linee Torino-Savona e Genova-Ventimiglia. Vi fermano i treni regionali ed intercity e quelli internazionali della tratta Milano-Nizza-Marsiglia.
Orari, tariffe ed acquisto dei titoli di viaggio disponibili qui.
La stazione degli autobus sorge appena a lato e collega la città con frazioni e località sia della costa che dell’entroterra.
1. Percorrere Via Pietro Paleocapa e “fare silenzio” dinnanzi al Monumento ai Caduti
Imboccando Via Sormano si segue il ponte sul torrente Letimbro per poi costeggiare sulla destra un ampio parcheggio. Sul lato opposto, si attraversa la Piazza del Popolo per prendere Via Pietro Paleocapa, realizzata nell’800 ed oggi una delle arterie principali della città. Essa si sviluppa per oltre 600 m e sotto i portici si trovano ristoranti e negozi per tutti i gusti. Tra gli edifici che vi si affacciano spicca Palazzo dei Pavoni, eretto nel 1910 ed ottimo esempio di stile Liberty (che io personalmente adoro!).
Sulle strade laterali che sbucano in Via Pietro Paleocapa sorgono diversi monumenti religiosi degni di nota. Mi riferisco alla Chiesa di San Giovanni Battista (sec. XVI), all’Oratorio del Cristo Risorto (sec. XVII), che conserva al suo interno una cassa processionale del Maragliano, ed alla Chiesa di Sant’Andrea Apostolo (sec. XVIII).
Prima di addentrarsi tra le vie più centrali, occorre fare una sosta in Piazza Goffredo Mameli. Essa è “teatro” di un avvenimento quotidiano particolarmente toccante. Difatti, ogni giorno alle 18 tutto si ferma, compreso il traffico stradale, perché suona la Campana del Monumento ai Caduti di ogni conflitto. Si contano 21 ritocchi, uno per ogni lettera dell’alfabeto, per racchiudere tutti i nomi di chi ha perso la vita per la libertà della gente.
2. Ammirare la Torretta
Percorrendo per intero Via Pietro Paleocapa si sbuca direttamente sulla sempre trafficata Strada Aurelia. Ed è proprio qui che svetta uno dei simboli di Savona, ossia la Torretta.
Il suo nome ufficiale è Torre Leon Pancaldo – anticamente veniva chiamata anche Torre della Quarda – e si tratta di una fortificazione medievale di 23 m d’altezza. Se ne ha notizia in un documento datato 1392, all’epoca era inclusa nella cinta muraria a difesa della città e del vicino porto.
È intitolata all’esploratore Leon Pancaldo, nato a Savona nel 1482 ed imbarcatosi nella mitica spedizione di Magellano del 1519 verso le Indie. Dopo una serie di avventure, compresa la prigionia nelle Molucche, il marinaio ligure riuscì a ritornare in patria nel 1527.
3. Esplorare la Darsena (vecchia e nuova)
Attraversato il ponte mobile si giunge alla Darsena di Savona, il vecchio cuore industriale riqualificato recentemente e reso assai vivace dai numerosi pub e ristoranti aperti negli ultimi anni.
Esplorandola si può ammirare lo skyline del centro città così come apprezzare il contrasto ben riuscito tra gli stili architettonici del passato e della modernità. Difatti, da una parte vi è la banchina destinata all’ormeggio delle barche che consegnano il pesce fresco ai locali, dall’altra parte invece la zona nuova riservata a yacht e barche a vela.
A queste si aggiunge poi il Palacrociere, il Terminal dedicato esclusivamente alle crociere inaugurato nel 2003 ed ingrandito nel 2014. Savona è il porto principale di Costa Crociere ed ogni anno accoglie circa 1 milione di passeggeri.
Se capitate in città durante il weekend, vi suggerisco di visitare il Museo Apple. Gestito da volontari, è il museo più grande al mondo dedicato all’azienda statunitense ed ogni anno richiama un numero sempre maggiore di appassionati del settore, sia italiani che stranieri.
All’interno sono esposti oltre 9.000 pezzi che raccontano la storia di Apple e, di riflesso, come è cambiata la nostra vita grazie all’utilizzo di dispositivi tecnologici sempre più innovativi. La collezione si arricchisce regolarmente con il contributo dei cittadini che possano donare i loro pezzi non più adoperati.
Gli orari di apertura possono variare a seconda della disponibilità del volontari. Per tale motivo conviene sempre consultare il sito di All About Apple.
4. Visitare il Priamar e rilassarsi sul lungomare Tabagi
Il mio itinerario prosegue ed in pochi minuti mi dirigo dalla Darsena verso un altro dei luoghi più importanti e conosciuti di Savona, ossia la Fortezza Priamar.
Quella che si osserva oggi è la struttura difensiva eretta dai genovesi tra il 1542-1544, periodo nel quale la Repubblica marinara aveva di fatto conquistato la città. In precedenza, si sa da fonti certe che qui vi sorgeva un castello che venne seriamente danneggiato nel 641 durante l’invasione Longobarda in Italia.
Nel corso del tempo, il complesso militare ha subito rilevanti opere di modifica ed ampliamento, motivo per il quale è difficile stabilire con esattezza una cronistoria del suo sviluppo. È comunque certo che una parte delle fortificazioni attualmente visibili risalga al secolo XI.
Subito dopo la sua costruzione, il Priamar divenne il centro religioso della città grazie alla presenza di chiese, oratori ed il palazzo del vescovo. Intorno alla fine del ‘500 cambia però il suo utilizzo perché Genova decide di convertirla in avamposto militare. L’evento più tragico che avviene qui è senza dubbio l’esplosione scatenata da un fulmine nella notte tra il 6 e 7 luglio 1648. Esso infatti colpì l’area che conteneva oltre mille barili di polvere da sparo, causando quindi una reazione a catena semplicemente devastante. Si contarono all’incirca 800 morti, oltre ovviamente ai gravi danni provocati alla struttura.
Nei secoli a venire, la fortezza è ancora al centro di episodi bellici, in particolare nel 1746 durante la Guerra di Secessione Austriaca e durante la Campagna d’Italia nel 1797. Successivamente viene trasformata in prigione e tra i suoi detenuti ne figura uno celebre: Giuseppe Mazzini, dal novembre 1830 al marzo 1831, incarcerato per attività cospirative.
Segue poi un progressivo e lungo periodo di abbandono e declino, con il rischio persino di una demolizione definitiva. Solo a partire dagli anni ’80 del secolo scorso iniziano le opere di restauro che restituiscono la fortezza agli abitanti di Savona. Oggi, il Priamar è un polo culturale e museale (Museo Archeologico e Museo Pertini) e viene utilizzato anche per la celebrazione di matrimoni civili. Un’ampia area è accessibile gratuitamente ed attraversando la Piazza d’Armi del Maschio i visitatori possono raggiungere una serie di punti panoramici su Savona e la costa circostante, un’area giochi per bambini e tante panchine e tavolinetti dove rilassarsi.
Uno degli accessi al Priamar è direttamente dalla passeggiata a mare Walter Tabagi, che inizia all’altezza del Monumento a Garibaldi per poi proseguire verso la foce del torrente Letimbro. Parallelamente ad essa, da un lato gli stabilimenti balneari e dall’altro un parco giochi ed un’estesa area verde.
5. Fermarsi in Piazza del Brandale per contemplare le Torri di Savona
Lasciata la fortezza ed il mare alle spalle, attraversando la strada si giunge all’inizio del centro storico savonese. Esso coincide con la Piazza del Brandale, che prende il nome dalla torre risalente al secolo XII sulla cui cima vi era un’asta – il Brandale – alla quale veniva issato il vessillo comunale.
È soprannominata affettuosamente anche Torre della Campanassa perché ospita all’interno una campana del ‘300 i cui rintocchi accompagnano gli eventi più significativi della città. Inoltre, sulla facciata è riconoscibile un pannello in ceramica con l’immagine di N. S. della Misericordia, la patrona di Savona, e la fascia policroma con gli stemmi delle famiglie che hanno governato il comune ligre.
Appena davanti ad essa svettano solitarie le Torri Corsi e Guarnero, gli edifici che le inglobavano difatti sono andati distrutti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Alle spalle invece i resti delle Torri Riario, Gambarana e Bresciano.
6. Visitare il Complesso della Cattedrale di Savona e la Cappella Sistina
Il nucleo antico è piccolo ma denso di vicoli medievali con negozi, ristoranti tipici e dimore storiche quali ad esempio Palazzo della Rovere e Palazzo Gavotti, quest’ultimo sede della Pinacoteca Civica all’interno della quale sono esposte opere che vanno dal ‘300 fino all’arte contemporanea.
L’epicentro è la piazza della Cattedrale di Nostra Signora Assunta, costruita qui tra il 1589 ed il 1605 dopo che i genovesi distrussero quella precedente ubicata sul colle del Priamar. Tra i pezzi di valore conservati all’interno spicca il coro ligneo dietro all’altare maggiore, voluto da Papa Giulio II e considerato tra i più belli d’Europa. Sono custodite inoltre le reliquie di San Valentino, il famoso patrono degli innamorati.
Un vanto di Savona è sicuramente quello di possedere una sua Cappella Sistina. Si trova adiacente alla Cattedrale ed è stata realizzata alla fine del’400 su commissione di Papa Sisto IV come mausoleo per i propri genitori.
Un altro pontefice legato alla città ligure è Pio VII. Dall’agosto del 1809 al giugno 1812 e tra febbraio-marzo 1814, egli fu prigioniero di Napoleone e trascorse questi anni rinchiuso negli appartamenti compresi nel complesso del Duomo.
Per conoscere gli orari di visita della Cattedrale, della Cappella Sistina così come degli Appartamenti di Papa Pio VII vi rimando alla pagina dedicata della Chiesa di Savona.
7. Pausa caffè in Piazza della Maddalena
Il mio itinerario termina in Piazza della Maddalena, uno degli angoli più carini del centro storico savonese. Essa prende il nome dalla Chiesa di S. Maria Maddalena, non più esistente in quanto inglobata nel 1585 nel Palazzo Sacco Multedo. Assieme alla vicina Via Quarda Superiore erano la sede dell’aristocrazia mercantile medievale, come dimostrato dalla presenza di una serie di edifici nobili di stampo rinascimentale.
Sul muro della caffetteria rivolto su Via Pia è appeso un pannello informativo con maggiori dettagli sulle dimore storiche che sorgono nei paraggi. Percorrendo la medesima via si incontrano sulla sinistra la già citata Pinacoteca Civica, quindi l’Oratorio del Cristo Risorto, infine si sbuca nuovamente in Via Pietro Paleocapa.